I medici di famiglia sono molto preoccupati delle ricadute sulla propria attività professionale delle misure previste dalla manovra econonmica. E' un sondaggio della Fimmg a rilevarlo. Per il 94,7% degli oltre 1000 Mmg che hanno partecipato al sondaggio, il prolungamento dei rinnovi contrattuali e degli aggiornamenti economici delle convenzioni costituiscono un evidente elemento di rischio per gli investimenti nella propria attività professionale e ne risentiranno soprattutto gli investimenti in tecnologia diagnostica, nell’informatica e nel personale di studio.
Proprio su questo ultimo aspetto il 60,5% del campione ha ritenuto che possa esser presa in considerazione una riduzione di orario o il licenziamento del personale attualmente di supporto alla propria attività ambulatoriale. E questo potrebbe accadere nonostante da molti venga percepita, per le crescenti incombenze burocratiche, l’esigenza di ulteriore supporto nella propria attività: il 78,3% del campione ha infatti riferito che sarebbe disponibile a procedere a nuove assunzioni di personale qualora adeguatamente finanziate. La penalizzazione degli investimenti nell’organizzazione comporterà, per oltre il 95% dei Mmg intervistati, un rallentamento nei processi di innovazione tecnologica, con particolare riferimento alla cosiddetta “sanità elettronica”; mentre per il 93,9% sarà impossibile o molto difficile partecipare ad esperienze di medicina di iniziativa.
Le conseguenze prospettate per i pazienti, infine, potrebbero comportare peggioramenti nell’accessibilità allo studio medico (sicuramente per il 41% e probabilmente per il 35.8% del campione), con il rischio di un aumento di accessi al Pronto Soccorso (sicuramente per il 37,8% e probabilmente per il 37,9%) e dei ricoveri ospedalieri (sicuramente per il 34,7% e probabilmente per il 37,6% campione).
22 luglio 2011
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