Si chiama
Davide Iannone la persona che ha esercitato abusivamente la professione di medico a Trento. Registrato all'Ordine dei medici di Cagliari, chiese il trasferimento a Roma, dove però non ha mai esercitato la professione, per poi andare a lavorare a Trento. "Quando un professionista si iscrive all'Ordine dei medici deve portare tutta la documentazione, quella che lui ha prodotto era falsa. Sia il certificato di laurea, perché non ha mai conseguito la laurea alla Federico II di Napoli, sia l'abilitazione all'esercizio professionale, che è l'altro requisito fondamentale per iscriversi all'Ordine dei medici". Lo ha spiegato, all'agenzia di stampa Dire,
Giuseppe Lavra, presidente dell'Ordine dei medici di Roma.
"Quando da Cagliari ha chiesto l'iscrizione a Roma - ha continuato
Lavra - noi avevamo fatto un controllo con la Federico II, ma allora l'ateneo ci rispose che la nostra richiesta era irricevibile. In ogni caso a noi non risulta che a Roma abbia svolto alcuna attività, mentre a Trento pare che lavorasse da circa 5 anni nella medicina dei servizi e che facesse anche delle sostituzioni come medico di medicina generale. E lì alla fine del quinquennio gli avevano chiesto dei documenti, in particolare gli avevano chiesto il certificato di laurea, forse insospettiti dal fatto che avesse commesso qualche stupidaggine in quanto non medico. Quando avrebbe dovuto produrre il certificato di laurea, si è dato malato, e questo non ha fatto altro che alimentare i sospetti sia dell'Azienda ospedaliera sia dell'Ordine dei medici di Trento. Devo dire che "
Striscia la notizia"' ha dato il suo contributo a fare emergere il caso, mandando un loro collaboratore a farsi visitare dal medico abusivo. Da Trento hanno trasmesso a Roma il fascicolo che aveva depositato presso l'Ordine dei medici, segnalando che tra i nostri iscritti ci potesse essere un abusivo della professione".
"Ricevuta la segnalazione - ha raccontato ancora
Lavra - abbiamo convocato
Iannone, che però non si è presentato. Contemporaneamente abbiamo interagito con Cagliari e nuovamente con la Federico II di Napoli, che ufficialmente ha confermato la comunicazione di Trento. Pertanto si è proceduto all'espulsione dall'Albo e ad avviare la denuncia alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione. E' come se fosse un falsario, come uno che spaccia banconote false, solo che invece di una banconota ha spacciato certificati falsi".
Il presidente dell'Omceo Roma ha sottolineato la necessità di più controlli e non di nuovi interventi normativi. "Penso - ha spiegato
Lavra - che si debba essere piu' accorti nella verifica, ma la legge italiana è chiara: nessuno deve produrre certificazione falsa, perché poi ne dovrà rispondere. Vale sempre il principio dell'autocertificazione, per favorire i cittadini nel rapporto con la pubblica amministrazione, pero' in questo caso siamo andati oltre a questo principio, perché qui stiamo parlando di produzione di certificati falsi".
Questo caso ha spinto l'Ordine dei medici di Roma ad adottare delle contromisure per evitare che episodi del genere si ripetano in futuro e per controllare che fra gli iscritti non vi siano situazioni simili. "Non era mai capitato un episodio del genere - conclude
Lavra -, ecco perché, alla luce di quest'ultima esperienza, dobbiamo studiare, ed è già stato dato incarico ai nostri uffici, un sistema anche per verificare se abbiamo altri certificati falsi. L'Ordine annovera quasi 40 mila medici e circa 6 mila odontoiatri e il controllo capillare non è facile, ma sono state date indicazioni sugli indizi che possono fare emergere altri casi simili. Per il futuro l'atteggiamento non sarà rigido, molto di più. Basta 'titoli tossici'".
Lorenzo Proia