Dottor Troise, allora…quale bilancio di questi Stati generali della Sanità?
Manteniamo la nostra posizione di disaccordo contro i tagli della manovra che continua a colpire il lavoro dipendente e quindi anche di chi opera all’interno del Ssn. Temiamo e denunciamo uno svuotamento del sistema pubblico, impoverito di risorse economiche e professionali, lasciato alla deriva. Il Governo arretra il perimetro del finanziamento pubblico affidandosi ai ticket per la spesa privata.
Continua, quindi, lo stato di agitazione. Comprenderà anche uno sciopero?
Sicuramente inizieremo una mobilitazione lunga con l’obiettivo di riportare la sanità al centro dell’attenzione nazionale. Non è al momento in programma alcuno sciopero, ma non è neanche escluso. Come detto, sarà una mobilitazione lunga e lunghi sono anche i tempi della politica, per cui le decisioni verranno prese nel corso del tempo. Quello che è certo è che diciamo basta a tassare il nostro lavoro e basta a tassare la sanità. E basta ad appesantire il lavoro dei medici con la burocrazia inutile. Vogliamo lavorare per la salute dei cittadini.
Chiederete al ministro l’apertura di tavoli di confronto su alcuni temi prioritari?
In autunno presenteremo alla politica la nostra agenda, cercando interlocutori. Abbiamo già nella nostra agenda un elenco di argomenti già condivisi. Cercheremo di portarli avanti e di aggiungerne altri. Essenziale sarà costruire luoghi di lavoro con i cittadini e per i cittadini. Costruire un senso comune, che è fondamentale per il Ssn.
Che significato aveva la presenza stamani, agli Stati generale della Sanità, del Tribunale per i diritti del malato?
Ha un significato molto importante. Pensiamo che occorra recuperare un rapporto, quello tra medici e cittadini, che va peggiorando. E non per colpa dei cittadini o per colpa dei medici, ma per un sistema inefficiente, che si nasconde dietro la faccia dei medici. I medici hanno un importante ruolo sociale che deve essere recuperato e per farlo dobbiamo lavorare anche con i cittadini.
Che umore ha percepito tra i sindacati? C’è unità di intenti?
Direi proprio di sì. Stamani non mancava nessuno, c’erano dipendenti, convenzionati, dirigenti sanitari e amministrativi, pediatri, biologi, fisici, chimici, rappresentanti dell’ospedalità privata e dei cittadini. Credo che questo sia segno evidente della volontà di andare avanti insieme. Il nostro impegno sarà per tenere salda questa unità e condurla a risultati tangibili.
Con i sindacati ci sono già incontri previsti in agenda?
Quello di oggi è stato un punto di partenza. In autunno si deciderà come proseguire questo percorso che, ripeto, è stato appena avviato.
Lucia Conti