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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Stati generali della Sanità.
La diretta da Montecitorio

immagine 21 luglio - Fazio: "Il blocco del turn over è sbagliato", e il ministro si prende gli applausi dei medici. Troise (Anaao Assomed): "Va bene ma servono fatti concreti". Al via la giornata di mobilitazione contro la manovra dei sindacati della sanità che si sono dati appuntamento al cinema Capranichetta a due passi dalla Camera dei deputati. Grande partecipazione di operatori ma anche di politici di maggioranza e opposizione. Segui la nostra diretta con una sintesi di tutti gli interventi.
LA DIRETTA
 

12.30 - Troise (Anaao Assomed): "Contro di noi un vero esproprio. Ci hanno tolto 30 mila euro l'anno"
Con l'intervento del segretario dell'Anaao Assomed si chiude la nostra diretta sugli Stati Generali. Un intervento forte, quello di Troise, che ha iniziato rimarcando il fatto che i dirigenti del Ssn siano "l’unica categoria che grazie a un vero e proprio esproprio ha assolto al debito procapite pubblico: le misure attuate ci sono costate 30mila euro l’anno". "Nessun’altra categoria - ha proseguito - può affermare di aver pagato in questa misura. Ogni finanziaria ha pescato nel pubblico impiego,  ma ora questa situazione non è più accettabile, soprattutto verso coloro che hanno il
dovere di difendere un diritto costituzionale come è quello della salute. Ci stanno sottraendo non solo il futuro, ma anche il passato. Gli ospedali sono diventati simulacri vuoti e il blocco del turn over è solo l’ultimo cappio. La sanità viene definanziata. Non solo, nei risparmi futuri previsti ci sono i nostri stipendi. E ora ci stiamo avviando su un binario morto. Per uscire da questo impasse dobbiamo costruire momenti unitari. Non so se abbiamo la possibilità di vincere il secondo tempo della partita. Ma sono convinto che per cercare di riportarci all’interno del processo decisionale dobbiamo riportare la sanità e i sanitari all’attenzione dei cittadini. Troveremo  delle soluzioni solo se ci muoveremo in modo unitario. Nessuno può più rintanarsi nella propria trincea. Dobbiamo avere lo scatto di orgoglio di gestire nuove forme di lotta . Nessuno si illuda che stringendo rapporti con la politica riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi".
 
12.20 - Lala (Sumai): "Servono riforme vere che nessuno Governo è mai riuscito a realizzare"
"I politici parlano a noi di responsabilità e sacrifici. Parlano di razionalizzare, efficentare, riorganizzare, ma non fanno che tagliare a danno delle categorie più fragili, mantenendo i loro privilegi". Così il segretario nazionale del Sumai, Roberto Lala, secondo il quale "con la manovra si incide su quelle pensioni semplicemente 'meno povere' e su retribuzione che da tempo non sono più in linea con il costo della vita. Per non parlare dei ticket, già da tempo introdotti in diverse Regioni. Anche provvedimenti come il blocco del turn over non faranno che allargare la precarietà e incentivare la fuga di giovani verso altri Paesi". "Tutta la sanità - ha concluso Lala - è oggi qui riunita per mandare un messaggio: la misura è colma. Il sacrificio è un atto dovuto che, soprattutto in tempo di crisi, accettiamo, ma quali strumenti verrano forniti a fronte di questi sacrifici per tutelare l'interesse collettivo e la sanità pubblica? Servono riforme vere che nessuno Governo è mai riuscito a realizzare".
 
12.13 - Mazzoni (Fassid): "La sanità post manovra costerà cara ai medici e ai cittadini"
Secondo le stime di Mauro Mazzoni, coordinatore Fassid, la manovra costerà ai cittadini, solo per la sanità, almeno 500 euro l’anno, "con i cittadini dovranno mettere mano nelle loro tasche per pagare i ticket e le maggiori prestazioni private e, infine pagare con tasse regionali i disavanzi. Con questa manovra  saranno sborsati direttamente o indirettamente dalle famiglie 10 miliardi di euro di euro sborsati". Insieme ai cittadini, per Mazzoni a pagare il prezzo più alto saranno i medici, "senza contare gli effetti negativi del blocco del turn over. Blocco che è scritto nei fatti se non nella legge, nonostante le affermazioni del ministro". Il primo effetto immediato sui medici, ha osservato Mazzoni, sarà la perdita media del 12% delle attuali retribuzioni sul quinquennio. "Ancora, con il blocco della contrattazione decentrata avremo effetti ancora più negativi sulla rivalutazione della  progressione di carriera e dell’esclusività di rapporto. E va anche peggio per i medici convenzionati. Per questo vogliamo essere ascoltati". Per Mazzoni, "se non si corre subito ai ripari riaprendo i tavoli di confronto, perderanno tutti".

12.07 - Carpino (Aoroi-Emac): "L'unità della categoria è la nostra unica risorsa"
"Sembra di trovarci al funerale della sanità pubblica", ha affermato Vincenzo Carpino, presidente Aoroi-Emac, secondo il quale "l’unità della categoria e di tutti i sindacati medici è la nostra unica risorsa per contrastare la manovra e questo indirizzo politico nei confronti della sanità pubblica". Carpino ha quindi rivolto un invito ai cittadini "a scendere in campo con noi e condividere queste battaglie, nel loro interesse". Riduzione dei posti letto per rianimazione, mancata attuazione della legge sulla terapia del dolore, aumento delle liste d’attesa: sono queste, secondo il presidente dell'Aoroi, "le conseguenze che dovremo aspettarci. Continuano a non toccarsi mai privilegi e rendite, ma si colpisce, come sempre, il pubblico e i cittadini". Carpino ha concluso dicendo "basta ai codici di autoregolamentazione che non permettono ai medici lo sciopero" e invitando i sindacati a lavorare per "uscire dal Pubblico impiego, da questa gabbia un tempo dorata".
 
11.59 - Massimo Cozza (Fp Cgil Medici): "Questa è l’eutanasia della sanità pubblica"
Siamo preoccupati per la scelta di eutanasia della sanità pubblica che si sta operando da parte della politica. Siamo preoccupati per il sottofinanziamento del sistema. Siamo preoccupati per questi ticket che sono velenosi. Siamo preoccupati perché si punisce chi lavora nel pubblico spingendolo verso il privato. Noi vogliamo dire di no a tutto questo.  Ci dicono che bisogna rafforzare il territorio, ma poi bloccano le convenzioni.
Il ddl sul governo clinico così com’è non lo vogliamo, così come non vogliamo il ddl sul rischio clinico fermo al Senato.  Siamo indignati, questa manovra è una vergogna. Perché non colpiscono le grandi rendite?  Perché non colpiscono le truffe e le corruzioni in sanità?  E infine siamo indignati contro Brunetta che ha detto che per i dipendenti pubblici non ci sarà nessuna perdita di potere d’acquisto. In realtà perderemo tra i 6 e i 10 mila euro nei prossimi 4 anni. Brunetta si legga la manovra e se la studi.

11.47 - Aldo Grasselli, (Sivemp): Autonomi dalla politica, subito
La politica viaggia su un’astronave diversa e ha visioni e prospettive diverse dalle nostre. Abbiamo sentito che il federalismo non va bene eppure sono tutti d’accordo. Ci danno dei cialtroni, perché protestiamo mentre saremmo in grado di sopportare i tagli e i blocchi del turn over. Ma in realtà in 4 anni ci taglieranno migliaia di euro. E ancora, i politici si permettono di darci lezioni.
Quello che voglio dire, il messaggio che deve uscire da qui è che gli Stati generali sono appena cominciati la mobilitazione deve essere costante a partire dal prossimo autunno. Dobbiamo renderci indipendenti ed autonomi dalla politica immediatamente.

11.41 - Biagio Papotto (Cisl Medici): "Denunciare i direttori generali e gli assessori che non applicano i Lea"
I politici venuti qua hanno fatto solo passerella. Fazio ha detto che la manovra non gli piace, eppure l’ha votata. La manovra fa pagare solo il ceto medio, quei medici che hanno i contratti bloccati. Il Ssn è una risorsa che su cui occorrerebbe investire e invece la sanità continua a subire tagli. In un momento così delicato, il blocco del turn over è devastante.
Dobbiamo denunciare i direttori generali e gli assessori che non applicano i Lea, ma è anche il momento di dare delle risposte da parte nostra.
E noi abbiamo due proposte: un rafforzamento della lotta all’evasione fiscale, che è a livelli altissimi, e un taglio degli sprechi nelle consulenze delle Asl. Ben venga, infine, l’unità sindacale, per poter rimettere al centro la figura del medico. A noi spetta la gestione del paziente, noi abbiamo il potere decisionale sulle terapie, e non è compito del direttore generale.

 11.35 - Gigli (Fesmed): "Preoccupati per ulteriori manovre"
I medici hanno imparato a loro spese che le manovre prelevano sempre dalla sanità pubblica, a danno anche dei cittadini, e l'obiettivo del pareggio di bilancio paventato entro il 2014 ci lascia una sensazione sul rischio di ulteriore manovre". Ad affermalo è stato Carmine Gigli, presidente della Fesmed, che evidenzia come "in tutto questo la casta politica viene toccata solo marginalmente: non si è più parlato dell’abolizione delle province né dell’abbassamento del numero dei parlamentari". "Valorizzare le differenti professioni mediche - secondo Gigli - non può che portare risparmi in termini economici e soprattutto offrire al cittadino un servizio migliore e più attento ai suoi bisogni. Bisognerebbe quindi lavorare su soluzioni più eque per ottenere risparmi".
 
11.29 - Volponi (Smi): "Medici sull'orlo della schizofrenia"
“I medici di medicina generale siamo sull’orlo della schizofrenia", secondo Maria Paola Volponi, responsabile della medicina generale per lo Smi. "Da una parte - ha spiegato - Brunetta ci sovraccarica di compiti burocratici che ci tengono ontani dai pazienti, dall’altra Fazio ci convoca per asserire il contrario, cioè insistendo sull’importanza fondamentale del medico nel suo rapporto con il paziente". "Gli stessi percorsi assistenziali ospedale- territorio e territorio-ospedale, recente tema di confronto, sono -  secondo Volponi - visti meramente come una sorta di trincea, un blocco verso il percorso ospedale per evitare il sovraffollamento. Ma questo percorso - ha concluso Volponi - non può limitarsi solo a questo. Deve essere soggetto a una maggiore valorizzazione, così come deve essere maggiormente valorizzata la professionalità del medico di medicina generale, attore principale di questo cambiamento".

11.21 - Campanozzi (Cimop): "Anche il privato in difficoltà a causa della manovra"
"Protestiamo contro la manovra e ci riconosciamo nelle parole dette all’inizio da Cassi e Milillo. Siamo qui per difendere un bene prezioso, il Ssn e il welfare, ovvero una scelta fatta anni fa a tutela della salute del cittadino".  Così Fausto Campanozzi, segretario nazionale Cimop, secondo il quale "non è vero che la manovra taglia il pubblico per favorire il privato. Noi, come privato, siamo in difficoltà di prospettiva. La difesa dell’ospedalità pubblica e del privato sono due facce della stessa medaglia".

11.16 - Testa (Snami): "Il mio appello è all'unità della categortia"
Dopo l'equivoco di inizio mattinata dovuto all'assenza, nell'elenco degli interventi, di un rappresentante dello Snami, il presidente del sindacato, Angelo Testa, ha parlato agli Stati Generali della sanità affermando che "è importante che questa manifestazione sia l’inizio di un qualcosa che vogliamo che duri e che porti la classe medica a superare le difficoltà. Se continuiamo ad arroccarci sulle nostre posizioni senza trovare linee guida comuni non andiamo avanti. Il mio - ha concluso Testa - è un appello all’unità della categoria che in autunno riprenda a portare avanti i le sue istanze".

11.10 -  Masucci (Uil Fpl): "Una manovra inutile che non servirà a risanare"
“Siamo qui per protestare perché non ce la facciamo più. Siamo trattati come dei dipendenti pubblici-bancomat. Basta con i politici di turno che fanno promesse che non mantengono". Parole, quelle di Armando Masucci, coordinatore nazionale Federazione Medici Uil Fpl, accolte con l'applauso dei medici raccolti al Capranichetta. "Gli obiettivi della Uil - ha continuato Masuccio - sono la riforma generale della fiscalità, i tagli alla politica, la riforma del pubblico impiego". Proposte che fino ad ora non sono state accolte, per questo la Uil ha indetto uno sciopero generale per il prossimo 28 ottobre. "Il sindacato - ha concluso Masucci - deve difendere i diritti di chi rappresenta e dobbiamo essere dalla parte dei cittadini. Questa manovra è inutile e non servirà a risanare".
 
11.06 - Fontanelli (Pd): "La manovra ha affossato il servizio sanitario pubblico"
"È allarme nella sanità pubblica" e "la manovra ha ulteriormente inasprito e affossato il nostro sistema sanitario pubblico". Ad affermarlo è stato il responsabile sanità del Pd, Paolo Fontanelli, secondo il quale "il leit motive sulla spesa sanitaria eccessiva da dover ridimensionare si basa su argomentazioni false e pretestuose, la nostra sanità infatti non solo fa registrare livelli di spesa tra i più bassi ma produce anche più di quanto spende. In questo modo, tra l’altro si colpisce un diritto costituzionalmente garantito come quello della salute. Eppure - ha concluso Fontanelli - si continua a tagliare uno tra i primi settori nazionali, la sanità appunto, senza mai intaccare la vasta area della rendita".
 
11.03 - Sassi (Fimp): "Si sta minacciando di morte la sanità pubblica"
L'area della medicina territoriale "è stata penalizzata due volte. Bambini e anziani, i soggetti più deboli, sono stati  infatti colpiti dalla manovra". Ad affermarlo è stato Roberto Sassi, segretario nazionale della Fimp, secondo il quale "si sta minacciando di morte la sanità pubblica e anche la prevenzione già tanto bistrattata in Italia, da cenerentola finirà per sparire dopo questi provvedimenti. Ma si sta cancellando qualcosa di fondamentale".

11.00 - Antonio Travìa, (Fedir Sanità): "Quello di oggi deve essere solo l’inizio"
I costi della politica sono insostenibili. Noi non veniamo mai ascoltati come dirigenti, ma siamo coinvolti alla fine ci chiamano quando c’è da tagliare. Questa manifestazione non può essere ridotta solo alla giornata di oggi, ma deve essere l’inizio di qualche cosa.
 
10.53 - Rondanelli (Anpo): "Contro l'emergenza la migliore risposta è il Governo clinico"
"Voglio stigmatizzare la classe politica, che impone sacrifici soltando agli altri ed ora che dalla gente si alza la protesta, le loro uniche risposte sono piccoli tagli rimandati nel tempo". Così Erasmo Rondanelli, segretario nazionale dell'Anpo, che ha aggiunto: "C’è un’emergenza della professione e accorciare i tempi dell'università significa parlare del contenitore e non del contenuto. La Fiaso, da canto suo, indica come soluzione l’aziendalizzazione ma per noi - ha aggiunto Rondanelli - la risposta è il Governo clinico, sul quale aspettiamo un commento sull’interno articolato da parte del ministro. Ma da quanto ha detto Fazio nel suo intervento, siamo lontani dall’esigenze della dirigenza".
Riguardo alla disponibilità espressa dal presidente della commissione Affari Sociali, Giuseppe Palumbo, a stralciare i punti del ddl sul Governo clinico laddove non condivisi dalla classe medica, Rondanelli ha commentato: "Attenti, perché a forza di stralciare tutto, non resta più niente".
 
10.45 - Palumbo (Pdl): "Su Governo clinico pronti al compromesso"
E' stato un intervento breve quello del presidente della commissione Affari Sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, che si è rivolto alla platea dei medici con tono dimesso. "Abbiamo la sensazione, io e gli altri colleghi della XII commissione, di non servire più a niente a niente perché la sanità è in mano alle Regioni", ha affermato Palumbo. Il presidente della commissione Affari Sociali ha comunque espresso la disponibilità dei deputati a trovare, con i medici, soluzioni condivise per l'approvazione del ddl sul Governo clinico su cui "siamo disposti a stralciare" i punti dove non si troverà un accordo. Il Ddl sul Governo clinico, ha aggiunto Palumbo, "deve però andare di pari passo con il ddl sulla responsabilità professionale in discussione al Senato”. Quanto alla manovra, il presidente della commissione Affari Sociali è stato chiaro: "Non mi piace".

10. 40 - Troise (Anaao): "Fazio? Apprezziamo la volontà ma servono fatti concreti"
Commentando con Quotidiano Sanità l'intervento del ministro Fazio agli Stati generali della Sanità, il segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise, ha espresso "apprezzamento per la volontà del ministro Fazio di collocarsi al fianco della categoria. Va apprezzata anche la sua capacità di voler continuare a costruire, soprattutto in un momento di difficoltà di cui è consapevolissimo". Troise ha anche affermato di comprendere "le difficoltà del ministro nel doversi dissociare dalla politica del Governo di  cui fa parte". Ma l'auspicio è che Fazio "si renda conto che la questione va al di là del dato economico della finanziaria". La situazione della sanità, infatti, secondo Troise. "investe la categoria creando un disagio profondo. Ci sentiamo tartassati sul piano economico e non valorizzati sul  piano normativo. Beffati sul piano professionale da un’invadenza della politica che aumenta sempre di più e abbandonati a se stessa nel rapporto con i cittadini. Il medico picchiato a Roma  e la medicina difensiva che dilaga sempre di più sono il segno di un imbarbarimento di un sistema  che tende a peggiorare". Oltre alla volontà, ha concluso il leader dell'Anaao, "la categoria ha bisogno di interventi concreti e rapidi, altrimenti il sistema va a picco".
 
10.38 - Moccia (Tdm): "Ci sono tutti gli elementi per costruire un’alleanza con i cittadini"
"Ho apprezzato la franchezza e l’impegno del ministro Fazio: il blocco del turn over e degli investimenti sono una sciocchezza. Il ministro ha preso un importante impegno. Ma ci preoccupa la posizione dell’Economia. Di una cosa sono convinta: ci sono tutti gli elementi per costruire un’alleanza con i medici". Ad affermarlo è stata Francesca Moccia,  coordinatrice del Tribunale dei diritti del malato, che rispetto alla manovra ha espresso "tutta la nostra preoccupazione. Ci sono tagli che faranno soffrire e che colpiranno duramente alcune categorie. Penso ai ticket. Ci sono problemi nei pagamenti. Le persone non capiscono se e cosa devono pagare. Anche a livello politico la situazione è confusa: basta guardare alle recenti posizioni assunte dalla Lombardia". Ma questa, ha aggiunto Moccia, "non è la stagione della lamentela fine a se stessa. Si parla di dare più potere e responsabilità ai cittadini nel rispetto delle risorse. Questo ora è possibile. Ci sono tutti i presupposti per fare i passi insieme".
 
10.20 - Bianco (Fnomceo): "Questa manovra porta un segno di forte non equità"
"Sulla buona fede del ministro non ci sono dubbi - ha detto il presidente dell'Ordine dei medici - e lo dico io che non sono partigiano di quella parte". "E’ però evidente che la manovra porta un segno forte di non equità e forse neanche basterà. L’esigenza di rientro dal debito è giusta però la domanda è come fare una manovra di questo tipo nel rispetto del diritto e dell’equità. Dobbiamo decidere come salvare pezzi di welfare per reggere la pace sociale. Tutte cose che questa manovra oggi non fa. Dobbiamo mettere in campo la rabbia e il disagio che proviamo per trasformarli in creatività".
 
10.10 - Fazio: "Le mie quattro promesse ai medici"
Rivedere il blocco del turn over. Varare il governo clinico. Contratti a termine per gli specializzandi. Sblocco degli investimenti in sanità. Con questi quattro impegni il ministro della Salute Fazio esce bene dalla sala del Capranichetta. Del resto il suo intervento era iniziato subito con la confesione della difficoltà di trovarsi in conflitto tra il suo essere medico e ministro. “Mi trovo qui con due anime quella di medico e quella temporanea di ministro, che in questo momento si trovano a confliggere. Però sono abituato a prendere le responsabilità e essere membro del governo significa condividere le decisioni”, ha detto, passando poi a spiegare la manovra. “Sui ticket, che siamo stati costretti a reintrodurre nella seconda stesura della manovra, abbiamo discusso ieri con le regioni aprendo un tavolo che avrà il compito di rimodularli per far sì che non siano strumenti per fare cassa ma piuttosto per ridurre l’inappropriatezza, anche in relazione ai ricoveri ospedalieri".
E poi i quattro assi calati alla fine e che hanno scaldato la platea:
1. Ammissione che il blocco del turn over è dannoso anche se la Regione è sotto piano di rientro (applausi scroscianti). "Per questo nelle regioni con i conti in ordine - ha detto - c’è una deroga del 10% che però ritengo non sia sufficiente e credo che si debbano usare i tavoli di monitoraggio, come sede di decisione sull’entità del turn over".
2. Ddl governo clinico. "Ha diversi elementi positivi: togliere politica nomine primari, dando spazio a meritocrazia; cogestione dei medici nei Collegi di direzione; le regioni purtroppo hanno espresso parere contrario, di fatto, non contentandosi della norma di cedevolezza introdotta".
3. Specializzandi. "Con il ministro Gelmini stiamo lavorando per prevedere scuole di specializzazione con contratti a termine da parte delle Regioni agli specializzandi, almeno negli ultimi due anni. Questo libererebbe risorse e consentirebbe di accrescere il numero di specializzandi. Stiamo lavorando col Miur anche a una maggiore integrazione tra sSsn e università nella formazione degli specializzandi".
4. Investimenti. "Sono contrario al blocco degli investimenti in sanità (ex art. 20) e tenterò di convincere l’Economia, perché questo blocco è dannoso e impedisce lo sviluppo.
 
10.00 - Milillo (Fimmg): "I principi della professione non possono essere calpestati"
Per Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, “la finanziaria è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non è possibile snaturare la professione con una serie di provvedimenti che le attribuiscono un carico burocratico che non le compete. La nostra professione deve esercitarsi in piena autonomia e responsabilità. Questi sono principi che non possono essere calpestati" e "non possiamo togliere il nostro tempo di medici a servizio dei cittadini per impiegarlo nello svolgimento di mansioni burocratiche". Il leader della Fimmg ha quindi sottolineato che "questo non significa che vogliamo sottrarci a responsabilità che investono anche il nostro settore, ma vogliamo essere messi in condizione di poter svolgere nel migliore dei modi il nostro lavoro ed essere resi partecipi del cambiamento, non solo subirlo passivamente Questa - ha concluso - non è solo una protesta per i disagi ma l’intento degli Stati generali è quello di lavorare per un progetto comune, un impegno politico per portare avanti una nuova figura di medico che sia vero professionista della salute".

9. 50 - Cassi (Cimo Asmd): “Va bene la protesta ma non basta. Serve cambiare il sistema. Depenalizzare la colpa professionale”
"Occorre cambiare profondamente il sistema, prendere atto del fallimento della riforma “dirigenziale” e costruire un nuovo stato giuridico che recuperi le carriere professionali e ristabilisca una progressione economica che  premi il merito, modifichi l’accesso al servizio, facendo rientrare il precariato in un ambito fisiologico, avvicini la dipendenza e la convenzione, individui regole chiare ed uniformi per l’esercizio della libera professione. Vogliamo una definizione nazionale delle competenze in campo sanitario per evitare le fughe in avanti da parte di Regioni che affidano ad altre professioni sanitarie atti medici, senza la necessaria copertura legislativa. Vogliamo una modifica sostanziale della responsabilità professionale, con il riconoscimento dell’alea terapeutica, e la depenalizzazione della colpa professionale .
Noi oggi siamo qui perché è necessario che la categoria sia unita e perché è giusto protestare contro una manovra che ci colpisce più di altri, ma se da oggi non parte un movimento di profondo cambiamento del ruolo e della figura del Medico che valorizzi la professione, noi ci troveremo di nuovo a lamentare ulteriori tagli o aumenti di tasse a seconda di chi ci governerà in quel momento".

9.42 - E' arrivato il ministro Fazio
E' arrivato il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Presenti anche l'on. Margherita Miotto e Paolo Fontanelli del Pd e l'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia Romagna Carlo Lusenti.

9.20 - Si attende l'arrivo del ministro Fazio
La sala del cinema Capranichetta a Piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati nel cuore di Roma, si sta riempendo di camici bianchi. Alle 9.30 è previsto l'arrivo del ministro Fazio. E' già arrivato invece il deputato del Pdl Domenico Di Virgilio. Sembra sia in corso una polemica tra gli organizzatori per il mancato inserimento dello Snami nella scaletta degli interventi. 
 
A cura di: Eva Antoniotti, Lucia Conti, Luciano Fassari, Ester Maragò, Antonino Michienzi, Giovanni Rodriquez e Stefano Simoni
21 luglio 2011
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