Tre petizioni di altrettanti lavoratori italiani del comparto sanità, che denunciano le preacrie condizioni di lavoro del settore, sono state presentate al Parlamento europeo. Nella prima, presentata da
Marzena Korgol, la donna denuncia la propria posizione di infermiera con contratto temporaneo, spiegando di aver intrapreso un'azione legale nei confronti dell'Asl di Taranto sulla base del fatto che "c'è stato un uso improprio dei contratti a tempo determinato". Tuttavia, il giudice del lavoro ha respinto la domanda di risarcimento danni o di conversione del proprio rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato. Viene dunque chiesto un intervento da parte del Parlamento Ue data l'inosservanza da parte dell'Italia della direttiva UE sul lavoro a tempo deterninato.
Gabriele Modeo denuncia invece di aver lavorato per 36 mesi con una serie di contratti a tempo determinato, e rivendica il proprio diritto ad un equo risarcimento per i danni oppure la conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.
Infine, anche
Giovanna Portulano denunciando la cronica precarizzazione dei rapporti di lavoro nel settore della sanità pubblica, lamenta di non aver ottenuto dal giudice del lavoro né il risarcimento del danno né la conversione del proprio contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.