L’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma contro il programma televisivo ‘
Domenica Live’ condotto da
Barbara D'Urso per le ripetute partecipazioni del farmacista
Alberico Lemme ‘famoso’ per proporre una dieta ‘particolare’ e che tante polemiche sta creando negli ultimi mesi (per questo è stato convocato dall’Ordine dei farmacisti lo scorso 30 gennaio ndr.).
L’Ordine capitolino tramite il suo presidente,
Giuseppe Lavra, ha chiesto ai vertici di Mediaset e di RTI-Reti Televisive Italiane di “evitare in futuro che nei programmi gestiti da tali società venga dato spazio e visibilità a chi veicola un’informazione sanitaria equivoca e ingannevole, non priva anche di aspetti commerciali o di interessi personali”.
“La condotta di Lemme a un punto di vista deontologico (e non solo) appare fortemente criticabile e censurabile sotto molteplici profili”, poiché – si legge nella lettera indirizzata da Lavra alle due società editoriali - “pubblicizza benefici e terapie mediche attraverso metodi non riconosciuti (o meglio sconosciuti) dalla letteratura scientifica”.
L’Ordine di Roma con ciò vuole stigmatizzare il fenomeno delle ‘popular diets’, “pubblicizzate anche grazie a testimonial dello spettacolo e dello sport, che non hanno alcuna efficacia clinica per risolvere aspetti patologici del sovrappeso e che spesso nascono soltanto da interessi di mercato. Infatti, la letteratura scientifica ha ormai inequivocabilmente stabilito che per contrastarlo l’unico modo è incrementare l'attività fisica e ridurre la quantità di calorie assunte”.
“Nel contesto mediatico – avverte Lavra – non devono trovare ingresso professionisti "improvvisati" che possono mettere a repentaglio la sicurezza dei pazienti. Un professionista, rispettoso dei principi etici e deontologici, non può divulgare notizie su avanzamenti nella ricerca biomedica o su innovazioni in campo sanitario non ancora validate e accreditate dal punto di vista scientifico e deve evitare di pubblicizzare, anche indirettamente, la sua attività professionale o promuovere le prestazioni sanitarie da lui eseguite. Tali precetti deontologici, dettati in primo luogo a garanzia della sicurezza dei cittadini utenti, risultano palesemente violati dal dott. Lemme”.
Per questi motivi, l’Ordine annuncia “iniziative volte a verificare la sussistenza a carico del dott. Lemme di illeciti penali, civili e deontologici; in particolare chiedendo l'intervento del N.A.S. di Milano e della Procura della Repubblica territorialmente competente, con riferimento all’ipotesi di esercizio abusivo della professione e a quella di illecita commercializzazione e vendita di alimenti e integratori alimentari; nonché dell'Antitrust e dell’Ordine dei Farmacisti di Milano per valutare se il loro iscritto abbia violato il proprio codice deontologico; infine del Ministero della Sanità affinché proceda eventualmente ai sensi dell'art. 7 della legge n. 175/1992”.