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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Lavoro e Professioni

Pillola del giorno dopo. Racca (Federfarma) su assoluzione farmacista che si rifiutò di venderla: “Scelta inammissibile, la ricetta non si discute”

immagine 21 dicembre - La presidente della Federazione dei titolari di farmacia commenta in un’intervista a Quotidiano Nazionale la sentenza di assoluzione per una farmacista che si è rifiutata di vendere il medicinale ad una donna che lo aveva richiesto presentando la ricetta medica. “La farmacia deve essere a disposizione delle persone che si rivolgono a noi, è inammissibile contestare la ricetta”. E su obiezione di coscienza: "Non è prevista".
“La farmacia deve essere a disposizione delle persone che si rivolgono a noi, è inammissibile contestare la ricetta”. Così Annarosa Racca, presidente Federfarma commenta  in un’intervista al Quotidiano Nazionale la sentenza di assoluzione per una farmacista che si è rifiutata di vendere il medicinale ad una donna che lo aveva richiesto presentando la ricetta medica.
 
 
Per la presidente “di fronte alla richiesta della pillola del giorno dopo la farmacista doveva semplicemente consegnarla al più presto”.
 
Ma allo stesso tempo la ‘regola’ vale anche per chi  non ha la ricetta del medico: “Il farmacista è deputato a dispensare il medicinale e per legge deve erogarlo, punto e basta. Qualora non l'avesse, deve procurarlo quanto prima”.
 
Racca affronta anche il tema dell’obiezione di coscienza. “La farmacia è il primo presidio del sistema sanitario nazionale e come tale dobbiamo comportarci, non è prevista l'obiezione di coscienza”.
 
La presidente di Federfarma riferisce poi come i casi tipo Gorizia siano “isolati” e rimarca come dagli ultimi dati sulle Interruzioni volontarie di gravidanza “risulta un grande incremento nella vendita di preparati contraccettivi di emergenza. I dati diffusi dal ministro Beatrice Lorenzin mostrano che le farmacie italiane dispensano le specialità secondo la norma”. 
21 dicembre 2016
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