Equiparazione tra pubblico e privato. Un diritto finora negato ai medici dell’ospedalità privata, che nel corso del convegno promosso al Senato dalla Fisopa (Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Ospedalità Privata Accreditata), lo scorso 28 giugno, sono tornati denunciare l’attuale situazione che vede il riconoscimento giuridico ai fini concorsuali e della anzianità di servizio con solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti. “Una normativa in contrasto anche con le leggi europee e che non trova riscontro con la professionalità e qualità del lavoro svolto nelle strutture private accreditate”, osserva la Fisopa. Le cose, tuttavia, potrebbero cambiare. Tra i ddl presentati in Senato ce ne è infatti uno che mira proprio all’equiparazione delle carriere dei medici delle strutture private accreditate con quelle dei colleghi che lavorano nelle strutture pubbliche. A presentarlo, il senatore Domenico Gramazio (Pdl), vicepresidente della commissione Igiene e Sanità. “Le strutture accreditate del Servizio Sanitario Nazionale sono a tutti gli effetti Servizio Sanitario Pubblico – osserva Gramazio -, per questo che ho presentato una proposta di legge che riconosca a chi opera e lavora all’interno delle strutture accreditate gli stessi diritti, avendo già gli stessi doveri di chi opera nel sistema sanitario pubblico. Lasperequazione tra medici che operano nelle strutture pubbliche e quelli delle strutture accreditate deve aver fine”. Il testo è stato assegnato alla commissione Igiene e Sanità, ma l’esame non è ancora iniziato. “Tutto dipende dall’inserimento della proposta di legge nel calendario della Commissione Bilancio e nella Commissione Sanità”, ha spiegato Gramazio impegnandosi, comunque, a un confronto con il presidente della commissione, Antonio Tomassini, “per presentarla all’ordine del giorno delle commissioni. Ci saranno alcune resistenze, come d’altronde capita con tutte le proposte di legge, ma sono fiducioso”.
Soddisfazione e sostegno al ddl da parte della Fisopa, che auspica una modifica delle leggi vigenti in tempi brevi. “E’ una cosa che avviene solo in Italia, unico paese in Europa con differenze di questo genere “, puntualizza Massimiliano Iannuzzi Mungo, presidente Fisopa. E questa criticità, ha aggiunto, “si riflette anche sulla stessa professionalità del medico”. “Eppure – evidenzia il presidente della Fisopa - il nostro ruolo è importante: noi svolgiamo il 20% dell’attività del Servizio Sanitario Nazionale. Non desideriamo risvolti economici: per noi è una battaglia di tipo formale, per un nostro riconoscimento morale ed un riconoscimento pratico di tutti i nostri giovani senza futuro”.
Iannuzzi Mungo ha però ricordato che vi sono anche altre criticità a preoccupare i medici delle strutture private accreditate. “Abbiamo problemi anche a livello sindacale, di contratti: di circa 11mila medici che rientrano in questa categoria, la metà sono con contratto di assunzione fatto dall’Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, mentre tutti gli altri sono tenuti con contratti di consulenza libero professionale, che non garantiscono neanche la pensionistica”.