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QS Edizioni - giovedì 4 luglio 2024

Lavoro e Professioni

Responsabilità professionale. Cic: “Si approvi  il provvedimento in tempi rapidi”

immagine 12 dicembre - Così il Collegio Italiano dei Chirurghi di fronte alla crisi del governo Renzi e alla nascita di un nuovo governo sollecita il Parlamento a non interrompere l’iter di approvazione del disegno di legge fermo in seconda lettura al Senato. "Un riscontro negativo su tale materia renderebbe inevitabile una forte mobilitazione di tutta la categoria".
Il Collegio Italiano dei Chirurghi in rappresentanza delle 67 Società Scientifiche di Area Chirurgica e di oltre 65.000 professionisti che le compongono e che svolgono la loro attività nelle sale operatorie italiane, di fronte alla crisi del governo Renzi e alla nascita di un nuovo governo sollecita il Parlamento a non interrompere l’iter di approvazione del ddl sulla responsabilità professionale: "Non si ravvede alcuna giustificazione in un ulteriore ritardo nella approvazione definitiva di una legge che è già stata più volte vagliata dalle Commissioni Parlamentari e dall’aula della Camera".

I professionisti manifestano con forza l’esigenza di poter lavorare in un contesto giuridico "chiaro e definito". "L’impegno costante del Collegio Italiano dei Chirurghi e di molte società ad esso afferenti non può venir vanificato dal blocco di una legge che delinea le nuove regole in un contesto di civiltà moderna che finalmente equipara la sanità italiana alle altre realtà europee. Da troppo tempo - spiega il Cic in una nota -il Sistema Sanitario Nazionale attende la promulgazione della legge sulla responsabilità professionale. Il mondo dei professionisti segue con attenzione l’iter parlamentare e non è disposto a vedere l’approvazione definitiva rinviata in relazione ad una crisi di governo".

"Il Parlamento ha le sue funzioni e deve costantemente mantenerle; un riscontro negativo su tale materia renderebbe inevitabile una forte mobilitazione di tutta la categoria, che crede in un Sistema Sanitario universalistico ed equo e nelle garanzie che devono essere consolidate per dare ai pazienti il diritto di una assistenza qualificata e altamente professionale, garantendo ai professionisti sanitari la tranquillità nel loro operare", concludono i chirurghi.
12 dicembre 2016
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