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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Anaao: “Manovra economica? Abbiamo già pagato a caro prezzo”

immagine 24 giugno - Congelamento delle retribuzioni, prosciugamento dei fondi contrattuali, blocco della contrattazione nazionale per tre anni, prelievo forzoso sulla retribuzione. Medici e dirigenti del Ssn sono già stati puniti dalla manovra economica dello scorso anno. Per questo il sindacato della dirigenza medica annuncia che non intende più pagare i conti della finanza pubblica e reagirà con forza ad ogni attacco che potrebbero arrivare con le nuove misure del Governo.
“Intraprenderemo tutte le iniziative ritenute necessarie per contrastare l’annunciato attacco alle condizioni economiche e normative della categoria attraverso la manovra economica 2011-2014 che il Governo si prepara ad approvare”.
Ha disseppellito lascia di guerra l’Anaao Assomed. E in occasione del Consiglio Nazionale, riunito a Sirmione dal 16 al 17 giugno 2011, ha respinto con forza l’ipotesi che siano ancora una volta i medici e i dirigenti sanitari del Ssn a pagare i conti della finanza pubblica. Categorie già duramente colpite dalla manovra dello scorso anno, penalizzate gravemente dal congelamento delle retribuzioni, dal prosciugamento dei fondi contrattuali, dal blocco della contrattazione nazionale per il triennio 2010-2013 e dal prelievo forzoso sulla retribuzione, non accetteranno senza reagire l’ennesimo colpo.
“In una visione secondo la quale il pubblico impiego rappresenta una sorta di ‘figlio di un Dio minore’ – si legge nel documento conclusivo del Consiglio nazionale - una indegna campagna mediatica, alimentata da dati falsi e distorti sui privilegi del pubblico impiego, viene usata come apripista per permettere al Governo di continuare ad utilizzare il settore come bancomat”.
I dipendenti pubblici del Ssn e tantomeno i dirigenti medici e sanitari dipendenti, non sono soggetti privilegiati nemmeno sul piano economico, ricorda il sindacato, se è vero che l’indice Istat recentemente comunicato testimonia come nell’ultimo anno l’incremento retributivo dei lavoratori del Ssn sia stato dello 0,3%. Ciò che emerge con grande evidenza è il peggioramento delle condizioni di lavoro dei medici e dirigenti sanitari, alimentato dal progressivo impoverimento delle piante organiche strette nella tenaglia del blocco del turnover e dell’esodo pensionistico.
Il risultato? Frustrazione e disaffezione per il sistema con il conseguente rischio di compromettere in modo grave e pericoloso il diritto alla salute dei cittadini, diritto costituzionalmente garantito”.
Il Consiglio Nazionale respinge quindi con forza al mittente l’ennesimo insulto che il Ministro della Funzione Pubblica rivolge ai lavoratori precari e ricorda che “il lavoro precario dei medici rappresenta la grande ingiustizia perpetrata da una classe politica incapace che nega i diritti ed incoraggia gli abusi. La lotta contro il precariato costituisce una assoluta priorità nella politica sindacale dell’Anaao Assomed affinché siano riconosciuti a questi medici diritti e tutele”.
Il Consiglio Nazionale ritiene indispensabile impegnare tutta l’Associazione in una discussione sul ruolo del sindacato di fronte ai profondi mutamenti d’assetto che interessano il Ssn e su quello dei edici che operano al suo interno e riafferma la sua fiducia nel valore fondamentale di un Ssn pubblico e nazionale e del ruolo della dirigenza medica e sanitaria al suo interno impegnandosi nelle aziende sanitarie a recuperare i valori professionali senza i quali nemmeno il miglioramento dei costi è possibile.
24 giugno 2011
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