“Potrà essere conclusa per la commissione di controllo, per l’Inps, per il ministero della Funzione Pubblica, in considerazione del raggiungimento (finalmente!) di un buon livello di affidabilità strettamente tecnica - ha dichiarato Costantino Troise, Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed - ma non per i medici che operano in ospedale laddove sono ancora rilevanti le carenze strutturali e scarsa la implementazione del sistema, in particolare nell’area dei Pronto Soccorso. Ove accorrono i cittadini che devono, entro le 24 ore dall’inizio della malattia, trasmettere al proprio datore di lavoro la certificazione, specie nei periodi di chiusura degli studi dei propri Medici di Medicina Generale”.
“Queste difficoltà – ha proseguito Troise - ancora tutte da risolvere erano state ampiamente previste dall’Anaao Assomed quando lanciavamo gli allarmi sulle pesanti ricadute che la certificazione online avrebbe avuto sulle già critiche condizioni di lavoro dei Pronto Soccorso. Avevamo anche anticipato come non era sufficiente il riconoscimento delle carenze strutturali degli Ospedali per la non applicabilità delle sanzioni nei confronti dei medici. L’impatto negativo e l’aumento di lavoro per gli operatori è ora tangibile con la conseguente distrazione dai compiti assistenziali”.
“Le Regioni – ha concluso il segretario dell’Anaao - non possono più sottrarsi dall’obbligo di informare i cittadini che le strutture ospedaliere ed i Pronto Soccorso possono non essere attrezzati per fornire questo tipo di servizio, sottraendo i medici dall’obbligo di dichiarare, ogni volta che sono costretti ad emettere certificati cartacei, la impossibilità tecnica della trasmissione online, allo stesso tempo dichiarandone la non perseguibilità”.