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QS Edizioni - martedì 26 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Salute e migranti. Tutte le “sanità” del Mediterraneo riunite in Sicilia

immagine 17 giugno - Diritti dei migranti, formazione in sanità, epidemiologia che cambia, sono questi i temi del Convegno che si è aperto oggi a Taormina. Bianco (Fnomceo): “Scambiare le informazioni per smontare i pregiudizi: spesso sono gli immigrati ad ammalarsi qui da noi”.
Terra d’incontro e non di frontiera. Così si propone oggi la Sicilia, dove si è aperto questa mattina il Convegno del Mediterraneo, che vede la partecipazione di medici di diversi paesi – Italia, Egitto, Marocco, Algeria –, oltre a rappresentanti della Lega Araba e di associazioni nazionali e internazionali di medici – Fnomceo, Comem, ovvero il consorzio euro mediterraneo degli Ordini dei medici, Asmi, l’associazione che riunisce i medici stranieri che lavorano in Italia.

Il Convegno Salute e migranti che si apre oggi a Giardini Naxos è una straordinaria occasione d’incontro per tutte le donne e gli uomini che si occupano di salute sulle sponde del Mediterraneo, con un programma fittissimo di relazioni che occuperanno due intere giornate di lavoro, dopo i workshop tematici che si sono svolti ieri.

Due i temi centrali della giornata: la formazione di medici e personale sanitario in tutti i Paesi del mediterraneo, capaci di rispondere ai bisogni di salute della popolazione anche con competenze aggiornate sulla situazione epidemiologica nuova che si va configurando, e proprio questo è il secondo tema.

“Stiamo pensando di creare una struttura che possa svolgere una funzione di assistenza, di formazione e di osservatorio epidemiologico” ha annunciato aprendo i lavori Giacomo Caudo, presidente dell’Ordine di Messina che ha organizzato l’evento.
Ma sui cambiamenti epidemiologici occorre “smontare i pregiudizi ‘scientifici’ – ha sottolineato il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco nel suo intervento – dicendo chiaramente che spesso gli immigrati si ammalano quando arrivano da noi”. Bianco ha poi lodato l’iniziativa, presa dal presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, di dare vita nel 2006 al Comem. E Bianco ha anche lodato i medici e i cittadini siciliani che, nei momenti più drammatici dell’emergenza umanitaria che si è rovesciata sull’isola, sono stati capaci di offrire solidarietà e assistenza.
Una solidarietà che si mostra anche attraverso iniziative di volontariato, come quelle che i dentisti italiani realizzano, come ha ricordato il presidente nazionale Cao Giuseppe Renzo, in Kenia o in Burundi.

Mohammed Bekkat Berkani, presidente del Comem, si è unito ai ringraziamenti rivolti da Bianco alla Sicilia per la generosità con cui sono stati accolte le migliaia di uomini e donne in fuga dalle rivolte, come in Algeria, e dalla guerra, come in Libia. “Creare il Comem è stata una scelta d’avanguardia – ha detto Berkani – e anche pensare di costituire un Osservatorio sulla realtà sanitaria dei diversi paesi, ma purtroppo la realtà si è fatta ancora più difficile di quanto potevamo prevedere”.

Significativo anche l’intervento di Sharif Fouad, incaricato d’Affari della Missione della Lega Araba in Italia, che si è detto orgoglioso di partecipare a questo incontro e disponibile a sostenere le iniziative che ne dovessero scaturire. Un’affermazione importante, che sembra sostenere la creazione di quella struttura di assistenza, formazione e indagine epidemiologica annunciata da Caudo all’apertura dei lavori. Nascerà una Casa mediterranea della salute?

E.A.
 
17 giugno 2011
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