Dopo la bufera Enpam che ha travolto il segretario
Giacomo Milillo e che ha portato alle sue dimissioni da segretario della Fimmg, si apre una nuova pagine per il principale sindacato dei medici di famiglia. La prossima settimana, ci sarà il congresso nazionale in Sardegna (3-8 ottobre) e già si stanno scaldando i motori per capire la direzione e la guida del sindacato a chi spetterà.
Ma il primo passo, a quanto si apprende da fonti interne all’organizzazione sarà quello di mettere mano allo Statuto, soprattutto nella parte che riguarda l’elezione e i poteri del segretario nazionale. L’intento è quello di ‘depotenziare’ la figura del segretario dando più potere all’Esecutivo nazionale. Insomma, non più un segretario plenipotenziario ma una squadra di governo più forte di cui il segretario diventerebbe una sorta di ‘primus inter pares’.
È molto probabile che queste modifiche vengano già discusse nel prossimo congresso, in cui si dovrà decidere anche chi gestirà l’ordinaria amministrazione prima di un nuovo congresso straordinario - che si dovrà tenere entro 60 giorni dalla ratifica delle dimissioni di Milillo da parte del Consiglio nazionale (non ancora avvenuta) e che porterà, con le nuove regole, all’elezione del nuovo segretario Fimmg.
In questo momento i boatos che abbiamo raccolto mettono in pole position
Filippo Anelli, segretario della Fimmg Puglia (e presidente dell’Ordine dei medici di Bari) su cui in questa fase stanno convergendo molte regioni e Province (si calcola circa il 70-80%). Si fa strada, come antagonista invece la figura del segretario Fimmg di Firenze,
Vittorio Boscherini. Ma oltre le prime ipotesi di nomi, lo scenario è ancora molto fluido, anche perché come dicevamo prima dovranno essere riscritte le regole del gioco e dovrà essere ricomposta una squadra.
E oltre le nuove regole e il nuovo segretario, lo tsunami in Fimmg non potrà che incidere anche sulla trattative della nuova convenzione. In questa fase è chiaro che i tempi si dilateranno, anche perché dovrà essere ridisegnata la delegazione trattante, composta fino a ieri dal presidente
Stefano Zingoni, dall’ex segretario
Giacomo Milillo e dal vice segretario
Silvestro Scotti.
Ma, soprattutto, il punto è che all’interno della categoria sono molti i mal di pancia per una convenzione a costo zero ed è molto probabile che, se non arriveranno risorse dal Governo per i contratti, possa essere rimesso in discussione anche il controverso sistema H16 accettato da Fimmg ma osteggiato dagli altri sindacati. L’idea di alcuni in Fimmg, in assenza di risorse, sarebbe quindi quello di mettere mano alla convenzione per semplificarla, lasciando da parte (in attesa dei fondi) il piano di riorganizzazione, con buona pace della Balduzzi e dell’Atto d’indirizzo che tante polemiche hanno scatenato negli ultimi anni.
Luciano Fassari