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QS Edizioni - domenica 7 luglio 2024

Lavoro e Professioni

Rossi (Omceo Milano) su rimozione Cicardi: “Piena solidarietà. Sue critiche largamente condivise da tantissimi operatori”

immagine 14 settembre - Così il presidente dell'Omceo Milano, a seguito della riunione del Consiglio Direttivo, si è espresso sulla vicenda legata alla rimozione di Marco Cicardi all’incarico di Responsabile del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Sacco a seguito delle critiche manifestate in un’intervista al Corriere della Sera sulla riforma sanitaria regionale. "Chi responsabilmente ha sollevato un problema, non può diventare lui stesso il problema”.
Nel corso della riunione svoltasi ieri, il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, ha discusso della rimozione di Marco Cicardi dall’incarico di Responsabile del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Sacco a seguito delle critiche manifestate in un’intervista al Corriere della Sera riguardo ai ritardi nell’attuazione della riforma sanitaria regionale. Al termine della discussione, Il Consiglio Direttivo ha dato mandato al Presidente Roberto Carlo Rossi di esprimere pubblicamente "piena solidarietà" a Cicardi, auspicando che nel confronto in atto tra Direzione dell’Azienda ospedaliera, Giunta della Regione Lombardia e Università degli Studi di Milano si trovi il modo di sanare un vulnus che non è solo di democrazia.

“Il diritto di critica e di opinione - sostiene Roberto Carlo Rossi, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano -, nel rispetto delle altrui posizioni non è solo sancito dalla Costituzione, ma è anche e soprattutto lo strumento principale per cercare di dare soluzione a problemi al momento insoluti. E’, infatti, solo dal confronto e dall’analisi di ciò che non funziona che si possono trovare le corrette soluzioni”.

“Ciò che ha sostenuto pubblicamente il Prof. Cicardi - aggiunge il Presidente di Omceo -, per contribuire a rendere ancor più efficiente il sistema sanitario regionale, in primo luogo nell’interesse dei malati, è largamente condiviso da tantissimi operatori della sanità. Anche per questo, come Ordine, riteniamo che chi responsabilmente ha sollevato il problema, non possa diventare lui stesso il problema”.
 
14 settembre 2016
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