“La formazione accademica ha fornito agli infermieri una preparazione culturale, tecnicaeorganizzativo-gestionale sicuramente elevata che viene riconosciuta in tutti gli ambiti in cui gli infermieri operano: assistenza in tutte le sue molteplici espressioni, docenza e ricerca e organizzazione e gestione manageriale”.
“Ma nonostante tale diffuso riconoscimento , si rende ancora ogginecessario delineare una reale e coerente spendibilità all'interno delle Strutture sanitarie pubbliche,private e universitarie degli studi effettuati e delle acquisite competenze; aumentare il reclutamento di infermieri stante il divario in negativo rispetto alla media OCSE (90x10.000) promuovendo altresì una loro distribuzione omogenea sull'intero territorio nazionale; definire formalmente uno sviluppo di carriera correlato agli effettuati percorsi formativi/acquisizione e riconoscimento delle competenze pregresse, così come anche indicato dal recente D.lgs n°15/164”.
“Ancora di più è necessario attivare anche la formazione infermieristica di tipo specialistico e sostenere lo sviluppo di carriera dei professionisti infermieri oltre che introdurre misure volte ad assicurare una maggiore flessibilità nei processi di gestione delle attività professionali e nel loro utilizzo nell'organizzazione sanitaria e socio sanitaria”.
Sono solo due passaggi dell’ampio
documento consegnato ieri al sottosegretario alla salute Vito De Filippo quale contributo dell’Ipasvi al
documento elaborato dal tavolo tecnico per la Professione infermieristica prima dell’estate.
Leggi il documento Ipasvi integrale.