“Per salvaguardare il Ssn si deve tornare ad una piena valorizzazione del personale e delle competenze di tutti i professionisti e operatori della salute”. Questo come
anticipato su Qs lo scorso 19 giugno uno dei motti su cui
Cgil, Cisl, Uil, Ipasvi, Tsrm, Fnco e Conaps hanno messo le basi per una piattaforma comune da porre all’attenzione delle Istituzioni e che verrà presentata ufficialmente domani a Roma, presso l’Aula magna dell’Università la Sapienza in piazzale Aldo Moro 5 a partire dalle ore 10.
Tra le altre richieste da rimarcare lo “stop ai tagli alle risorse e via libera a nuove assunzioni. Ma non solo: completare l’implementazione delle competenze specialistiche per le professioni sanitarie; ridefinire le competenze e le responsabilità dell’operatore socio-sanitario; completare il percorso di riconoscimento e individuazione delle professioni sanitarie e sociosanitarie. E ancora: valorizzare formazione Continua – ECM e quella universitaria. E poi sblocco della riforma degli ordini professionali e standard e fabbisogni minimi”.
Saranno presenti all’evento oltre 500 rappresentanti dei 650mila professionisti della sanità che fanno capo alle Federazioni degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici di radiologia e del Conaps, il coordinamento nazionale di tutte le professioni regolamentate ma ancora non ordinate in Ordini e Collegi, “per definire la strada della crescita delle competenze per la qualità del lavoro in sanità, le proposte delle rappresentanze sindacali e professionali e per ascoltare e analizzare le risposte delle istituzioni”.
I segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl, i rappresentanti delle professioni, i professionisti e le istituzioni - è confermata la partecipazione del ministro della Salute
Beatrice Lorenzin cui sarà presentato un documento di sintesi con le proposte - si confronteranno “sull’azione di governo, sui suoi effetti sul welfare sanitario, sulle necessità di riorganizzazione e sulle proposte condivise che, sindacati e professioni, intendono discutere con la politica e col Governo, per realizzare quel cambiamento organizzativo necessario a conservare una sanità pubblica di qualità. Il confronto dovrà partire innanzitutto dal prossimo rinnovo contrattuale”.