Con una nota al Ministro della Salute, la FIALS critica la Lorenzin “per aver favorito la ripresa degli incontri, presso lo stesso Dicastero, tra Fnomceo - Ipasvi sul comma 566 della legge di stabilità 2015 escludendo volutamente i sindacati in particolare quelli del comparto sanità”.
Nella lettera il Segretario Generale
Giuseppe Carbone, nell’affermare di “aver appreso con stupore che sarebbero in corso incontri promossi dal Ministro della Salute con le Federazioni nazionali degli Ordini dei medici e dei Collegi degli infermieri per trovare un’ipotetica soluzione per l’applicazione del comma 566 della legge di stabilità 2015, dichiara che non si comprende assolutamente la ratio per diverse motivazioni”
“In primo luogo – rileva - l’implementazione delle competenze avanzate e specialistiche delle professioni infermieristiche e delle altre professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione nasce e si sviluppa essenzialmente dal confronto e dalla trattativa con le organizzazioni sindacali, il particolare quelle del personale del comparto sanità”.
“Si tratta, infatti - prosegue il Segretario Generale della FIALS - di una mera questione di organizzazione del lavoro, materia di competenza sindacale senza alcun risvolto di natura deontologica, fra l’altro, ripetutamente confermato dalla magistratura penale ed amministrativa che ha sancito che nell’implementazione delle competenze avanzate di infermieri ed altre professioni sanitarie non vi è alcuna invasione nelle competenze della professione medica, anzi nel caso del fisioterapista, ha sancito l’inverso, mentre in sempre più Regioni si stanno realizzando in forma estesa, dalle stesse deliberate in attuazione delle scelte del Patto per la Salute”.
Carbone accusa, nella sua nota, il Ministro della Salute Lorenzin di “continuare a disattendere l’applicazione di una norma, il 566 della legge 190/15, dalla stessa proposta per timore di infastidire una oligarchia sindacale medica, subendone il ricatto, nonostante il parere contrario di tutte le Regioni e Province autonome e del Partito di maggioranza del suo Governo”.
“Un’oligarchia sindacale medica - denuncia Carbone - che oltre a disattendere il parere favorevole all’implementazione delle competenze degli infermieri, di parte larga degli stessi medici e dalle componenti più avanzate della stessa professione medica proposte, ha sempre manifestato il suo parere contrario anche prima dell’approvazione del comma 566”.
“La ricerca artificiosa del consenso di tale oligarchia sindacale medica, da parte del Ministro Lorenzin, si configura - contesta il Segretario Generale FIALS - come un inutile accanimento terapeutico che non porterà a nessun risultato”.
“Le organizzazioni sindacali del comparto sanità dal Ministro alla Salute convocate su questo argomento un anno fa - denuncia ancora Carbone, stanno ancora attendendo di essere riconvocate nonostante la vana promessa che sarebbero state riconvocate dopo 15 giorni…convocazione dispersa nel vuoto delle promesse ministeriali. Questo accanimento terapeutico si ripete nonostante che nella precedente approvazione dell’ultima legge di stabilità un analogo tentativo di modifica unilaterale del comma 566 era stato bocciato dalla stessa maggioranza governativa. Ne consegue che la FIALS si vede costretta a diffidare il Ministero della Salute a proseguire nel confronto con le sole rappresentanze professionali ordinistiche ed invita a trasmettere alla Conferenza Stato-Regioni, senza alcun indugio, le due proposte sinora concordate con le Regioni ed i Sindacati di implementazioni delle competenze per le professioni di infermiere e di tecnico sanitario di radiologia medica e di riaprire il confronto per le altre professioni sanitarie, tecniche della riabilitazione e della prevenzione nonché per la professione di ostetrica”.
Nella nota conclusiva, il Segretario Generale della FIALS, invita, il Ministro Lorenzin “a non sprecare tempi ed energie in esercitazioni di modifica del 566 ricordando che l’implementazione delle competenze per queste professioni è stata ed è una scelta strategica e qualificante voluta dal Governo Renzi per garantire una migliore presa in carico della salute dei cittadini in relazioni alla nuova domanda di salute del mutato quadro epidemiologico e demografico, funzionale all’evoluzione dinamica scientifica, tecnologica, ordinamentale e formativa e che valorizza parimenti l’apporto professionale degli infermieri, degli stessi medici e delle altre professioni della salute”.