Dal Ccnl, al ddl sulla responsabilità professionale, alla stabilizzazione dei precari, agli standard organizzativi, alla formazione e altro ancora. Queste alcune delle priorità che impegneranno l'Anaao nei prossimi mesi, e che a partire dai risultati della Vertenza salute e dall'accordo sulle aree che di fatto apre la stagione contrattuale, che il Consiglio Nazionale dell'Anaao-Assomed del 17 e 18 giugno scorso ha messo nero su bianco.
In primis il rinnovo del contratto. Il Consiglio Nazionale ha espresso “l’auspicio che dai risultati conseguiti possa prendere avvio, dopo sette anni, una nuova stagione contrattuale che dovrà reperire ulteriori risorse economiche per tradurre in articolato una traccia di lavoro già segnata, centrata:
- sulla difesa delle norme regolanti l’orario di lavoro;
- sulle modalità di un nuovo sviluppo di carriera;
- sulla definizione di nuovi modelli organizzativi e nuovi modelli di relazione sindacale,
- sulla valorizzazione del lavoro professionale.
La proposizione di un modello contrattuale orientato su un rafforzamento del livello aziendale, richiede la destinazione al secondo livello di contrattazione di risorse che la prossima legge di stabilità, occasione di una grande mobilitazione del Sindacato, dovrà definire per il raggiungimento di nostri obiettivi
Ma non solo contratto, il Consiglio Nazionale, riconoscendo il valore dei risultati ad oggi raggiunti a livello nazionale ed in molte regioni, ha impegnato l’Esecutivo Nazionale a:
- ricercare una maggiore incisività nell’utilizzo degli strumenti legislativi disponibili per stabilizzare i posti di lavoro dei medici e dirigenti sanitari, visto lo scarso riscontro in alcune regioni, e nel ridurre la possibilità di creare nuove sacche di precariato;
- opporsi con forza ad ogni manovra opportunistica che trasformi il rispetto delle norme sull’orario di lavoro in una drastica riduzione dell’offerta sanitaria che limiti il valore costituzionale al diritto alla salute;
- evitare che la cassa previdenziale della categoria venga coinvolta in dubbie operazioni finanziarie; - operare per un rafforzamento del ruolo e delle funzioni del ministero della salute come istituzione centrale del Ssn, espressione della indivisibilità del diritto alla salute;
- seguire l’iter legislativo del ddl sulla responsabilità professionale, da concludere entro l’anno nel rispetto dei principi indicati dalle rappresentanze ordinistiche e sindacali;
- agire per una implementazione dei sistemi di Sicurezza professionale;
- vigilare affinché le innovazioni organizzative realizzate in un settore tengano conto delle ripercussioni in altri settori, evitando trasferimenti di carichi di lavoro senza le relative risorse;
- chiedere il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali a livello periferico nella definizione degli standard organizzativi e dotazioni piante organiche;
- evitare che il ricorso allo strumento dei piani di rientro e dei commissariamenti, funzionali alle esigenze della politica più che a quelle del sistema di cura, sia illimitato;
- ribadire l’esigenza di una riforma piena del sistema di formazione post laurea dei medici e dirigenti sanitari, che privilegi l’acquisizione di competenze professionali valorizzando il ruolo dei professionisti e delle strutture del SSN.