Con l’approvazione del Dl Scuola è stato finalmente previsto un percorso per definire la modalità di attribuzione a biologi, chimici, farmacisti, fisici, odontoiatri, psicologi e veterinari dei contratti di formazione che da sempre li vedono esclusi. Ciò però potrà avvenire senza limitazioni alla ripresa dei bandi di formazione specialistica bloccati da alcuni anni accademici per alcune categorie di laureati magistrali.
Il Governo ha ereditato una situazione per cui, da oltre sedici anni, una norma, parziale ed incompleta (Legge 401/2000), che attribuiva “borse” di studio e non gli attuali contratti di formazione, era ed è rimasta del tutto inapplicata, rendendo necessario un intervento legislativo per ridefinire il quadro normativo di riferimento. Il Governo ha, così, assicurato, con la modifica al DL Scuola, il diritto, messo in discussione con il blocco ormai poliennale di molte scuole di specializzazione, alla formazione post laurea, e quindi al lavoro all’interno del SSN garantendo il turnover di figure professionali essenziali per la assistenza, ed ha previsto altresì di affrontare in modo organico la questione dei contratti di formazione, che vanno istituiti ex novo, perché assenti nella normativa previgente, e resi equivalenti a quelli già attribuiti ai medici, rendendo altresì omogenee le modalità del percorso formativo.
Un approccio quindi serio ed organico, che consentirà di affrontare il problema del diritto al riconoscimento dei contratti, senza pregiudicare la formazione che è il vero diritto costituzionale da tutelare.
Nelle
critiche pervenute da settori dell’opposizione, che ignorano il fatto che il diritto ai contratti non riguarda solo una o due categorie di laureati, ma tutti i laureati magistrali, oltre che i medici, si fa confusione tra il DM 4 febbraio 2015, n.68, esclusivamente dedicato al riordino degli Ordinamenti Didattici delle Scuole di specializzazione, ed un nuovo provvedimento da definire per la attribuzione dei contratti di formazione alle categorie sanitarie escluse, evitando di confondere la normativa della Legge 401/2000, rimasta del tutto inapplicata per oltre tre lustri, con la norma da definire in un quadro di compatibilità generali, legate alle risorse disponibili ed ai fabbisogni di settore.
Il Governo ha così finalmente deciso di riconoscere i diritti di queste categorie, ha ridefinito gli ordinamenti, ha garantito gli accessi innalzando le quote di ingresso, si è impegnato infine nel DL Scuola, a definire sollecitamente anche le modalità per attribuire finalmente anche alle sette categorie professionali sino ad oggi escluse, i contratti di formazione specialistica.
Robert Tenuta
Direttivo Nazionale Anaao Assomed-Settore Dirigenza Sanitaria