"Il mancato rinnovo del Ccnl - scrivono da Conasfa in una nota - dei dipendenti di farmacia privata nella parte retributiva e normativa pesa oggi gravemente sulla situazione lavorativa dei farmacisti collaboratori. Dal 2011 sono rimasti in sospeso temi importanti come formazione continua ed ecm, permessi sindacali, videosorveglianza, nuovi servizi in farmacia, per citare alcuni esempi".
"Per quello che riguarda la formazione continua - prosegue la nota - , un aspetto di rilevante importanza per il settore farmacia che evolve in maniera molto dinamica, la mancanza di accordi a livello nazionale e di secondo livello in numerose regioni, ha fatto sì che molti farmacisti collaboratori siano rimasti, in questi ultimi anni (dal 2011 al 2016), senza copertura economica per i corsi ecm e per le ore dedicate all'aggiornamento professionale".
"Aspetto prioritario del rinnovo del Ccnl - prosegue ancora la nota di Conasfa - , non più procastinabile, rimane il giusto riconoscimento retributivo per il farmacista collaboratore, ma ci sono altri temi su cui non si può più temporeggiare vista l'importanza che rivestono. Tra questi, in primis, il problema della conservazione del posto di lavoro in caso di patologia oncologica e gravi malattie per il dipendente di farmacia privata. Da un rapido confronto tra la normativa su quest'argomento nei vari Ccnl di altri settori e il settore farmacie private, emerge una forte penalizzazione del farmacista collaboratore malato grave o oncologico".
"Infatti - concludono da Conasfa -, se un farmacista che lavora in farmacia privata si ammala di cancro o altra patologia grave, se subisce un infortunio, in base agli articoli 47 e 49 del nostro Csnl ha 180 giorni di tempo retribuiti per rientrare al lavoro e se non ci riesce può soltanto, previa richiesta, ottenere ulteriori 120 giorni di aspettativa non retribuita scaduti i quali il titolare potrà procedere al licenziamento. Conasfa si unisce a Sinasfa nell'appello lanciato da
Francesco Imperadrice a tutte le componenti del nostro settore, affinché prendano posizione al più presto su questo argomento".
Lorenzo Proia