Medicina convenzionata e H16. Arriva un’altra bocciatura. Ed è quella di Coordinamento Mondo Medico che in un documento esprime “forte il proprio dissenso nei confronti del sistema H16 e soprattutto il suo pieno impegno a tutela del dei giovani colleghi neoabilitati ormai condannati alla totale disoccupazione per l’ennesimo numero chiuso che non farà altro, come al solito, che portare vantaggi e privilegi a pochi fortunati eletti”
“Riflettendo sugli scenari - si legge nel testo - , stando alle voci dei più, si potrebbero aprire per un medico di continuità assistenziale (tutte ipotesi da verificare):
- guardia medica dalle 20 alle 24 impiegando il medico in orari inconsueti e per un numero di giorni eccessivo a fronte del raggiungimento del monte ore per il conseguimento di uno stipendio adeguato;
- chiusura della C.A. - come è in programma con le H16 - cui consegue che si chiederà al medico di famiglia prestazioni in orari notturni. Queste, nella migliore delle ipotesi, potrebbero venir assegnate a medici sostituti sottopagati e, nella peggiore delle ipotesi, potremo assistere - come già sta succedendo in altre regioni - alla sostituzione reciproca tra medici di famiglia, tutto ciò per evitare di superare le ore di servizio previste dalle direttive CEE per il medico di famiglia”.
“In difesa del futuro (ormai negato) - prosegue - di questa larga parte dei medici più giovani Coordinamento Mondo Medico manifesta apertamente il proprio dissenso contro ulteriori speculazioni e strumentalizzazioni da parte di medici già in possesso di titolarità, che pensano di far combattere la propria causa contro i geronti della medicina territoriale alla parte più debole della categoria, che nella C.A. trovava gran parte dell’opportunità di impiego senza rottamare la propria laurea. E non stiamo parlando di qualche medico ma di almeno 12.000 professionisti che in Italia vedono preclusa qualsivoglia possibilità lavorativa. Forse è più utile una giusta revisione dell’attuale ACN nonché una ridefinizione della figura del medico neolaureato nella CA da un punto di vista previdenziale e non solo”.
Inoltre c’è anche il rischio che dilaghi la sanità privata. “Ma ancora, poiché l’intento sembra essere una subdola e strisciante virata verso la sanità privata nonché verso un sistema che taglia fuori più di 10.000 medici e che gli preclude anche l’accesso alla formazione specialistica di qualsiasi natura costoro che su tutto e tutti decidono si impegnino a rendere aperti i percorsi di formazione post-lauream. È inaccettabile rimanere inermi davanti a questo scempio sindacal - amministrativo ed impensabile pensare che oltre 10.000 medici lascino l’Italia per l’incapacità di una piccola minoranza”.
“Che questa situazione - continua - possa essere la fortuna dei soliti “Baronetti” riconducibili alle conosciute sigle sindacali? Possibile... Che possano esser stati loro a volere tale situazione a scopo di ipotetico lucro… Da verificare.... ma comunque a pensar male si commette peccato ma il più delle volte ci si indovina....Intanto ai rimanenti “figli di un dio minore” cosa rimarrebbe?”.
“Cosa lasciamo ai poveri neoabilitati - conclude l'associazione dei medici specializzandi - che già si vedono sbarrata la strada della formazione specialistica già oggetto annualmente di innumerevoli controversie legali causa di una gestione dei concorsi a dir poco superficiale e di una programmazione che fa acqua da tutte le parti?”.