Formazione specialistica. Dalla Conferenza permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia ennesima bocciatura alle proposte della dirigenza medica e sanitaria nell’ambito della delega sul lavoro in sanità. In una nota a firma del Presidente
Vincenzo Vullo evidenzia le criticità delle proposte a partire dall’”
inquadramento, nell’ultimo biennio del corso di formazione specialistica, nelle aziende sanitarie della rete formativa della Regione con apposito contratto di lavoro a tempo determinato…..”.
Per le scuole c’è il rischio di
“strutturare reti formative basate, più che sull’appropriatezza e la completezza del percorso formativo del medico in formazione specialistica, sulla loro utilizzazione per sopperire a eventuali carenze d’organico delle strutture sanitarie; condizionare le possibilità di rotazione all’interno delle strutture componenti le reti formative e conseguentemente il progetto formativo delle Scuole; perdita di omogeneità e coerenza dei percorsi formativi; ed esporre il cittadino a cure provviste da sanitari che non abbiano compiutamente completato il proprio percorso formativo”.
“Pur condividendo – evidenziano - le proposte di un percorso di laurea abilitante, del rispetto della rotazione, del richiamo allo studio, alla definizione ed alla distribuzione dei bisogni sanitari e conseguentemente ad una pianificazione sanitaria redatta, non solo per il breve ma anche per il medio e lungo periodo ed alla necessità di un maggiore sviluppo delle reti formative e dei rapporti Università-Ospedali riteniamo considerare che: l’Osservatorio Nazionale per la formazione medico specialistica dispone della responsabilità di determinare gli standard per l’accreditamento delle strutture universitarie ed ospedaliere per le singole specialità, di determinare e di verificare i requisiti di idoneità delle reti formative e delle singole strutture che le compongono. Saranno, quindi, per legge le indicazioni espresse dall’Osservatorio Nazionale a stabilire quali strutture siano adeguate, in termini di standard e requisiti, a partecipare al percorso formativo dei medici in formazione”. Inoltre che “il Decreto 4 febbraio 2015 n.68 ha definito diversi punti innovativi all’interno del percorso formativo; appare poco comprensibile ipotizzare norme che si discostino da questo dettato in un momento in cui questo recentissimo decreto è in fase di iniziale applicazione”.