La Corte di Appello di Roma con una sentenza pubblicata di recente, ha condannato la Presidenza del Consiglio a pagare oltre 24 milioni di euro a 667 ricorrenti che hanno aderito ad una delle azione collettive promosse da Consulcesi Group. Una cifra già enorme, che potrebbe crescere ancora attraverso la richiesta di gran parte di questi medici del riconoscimento di ulteriori interessi maturati nel corso del procedimento. "Riconosciuto - dichiara Consulcesi in una nota -, dunque, ancora una volta il diritto negato a migliaia di camici bianchi che, nel corso della specializzazione post laurea, si erano visti negare la borsa di studio, sebbene fosse prevista da precise direttive europee, ignorate dall’Italia nel periodo compreso tra il 1978 ed il 2006".
"Ora il governo si trova davanti ad un bivio – afferma il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella –: continuare a pagare i medici che continuano a vincere nei tribunali di tutta Italia oppure trovare un accordo con loro, risparmiando, in questa maniera, svariati miliardi di euro, che continuano ad uscire dalle casse della Banca d’Italia e quindi sono soldi pubblici. Sono infatti centinaia le cause intentate, in attesa di giudizio o che si sono già concluse con la vittoria dei nostri medici. Lo Stato deve trovare una soluzione perché quest’ultima esemplare sentenza conferma una giurisprudenza totalmente favorevole ai medici e questi ulteriori 24 milioni di euro vanno ad aggiungersi agli oltre 400 milioni già riconosciuti in favore solo dei medici tutelati da Consulcesi. I tempi però stringono, bisogna affrettarsi a fare ricorso: è imminente una nuova azione collettiva con numerosi gli OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno già convenzionato tutti i loro iscritti".
Lorenzo Proia
10 marzo 2016
© QS Edizioni - Riproduzione riservata