Si avvicina l'apertura dei lavori di FarmacistaPiù. L’evento, giunto alla sua terza edizione e promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti, si svolgerà quest'anno a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dal 18 al 20 marzo 2016. Per fare il punto sul programma abbiamo intervistato il vicepresidente della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi), il senatore
Luigi d'Ambrosio Lettieri.
Senatore, FarmarmacistaPiù è alla sua terza edizione, quali novità rispetto agli anni precedenti?
Da quest’anno grazie alla rinnovata disponibilità e alla crescente collaborazione delle società scientifiche Sifac, Sifap, Sifo e Utifar, il congresso dei farmacisti italiani raccoglierà la più importante rassegna dell’attività tecnico-scientifica svolta dal farmacista nei diversi ambiti in cui opera. Ci tengo particolarmente a ringraziare il comitato scientifico per la dedizione e il grande impegno profuso nella stesura di un programma che vorrei definire una 'buona promessa'.
Cosa intende per buona promessa?
Intendo dire che, ovviamente, solo alla conclusione di questa tre giorni di lavori potremmo stilare un bilancio di questa edizione 2016. Ma il valore del programma promette un’edizione di altissimo livello. Una promessa che ritengo possa essere mantenuta. L’obiettivo è quello di affrontare a 360° tutti quei temi, non solo di stretta attualità, che possono essere considerati rilevanti per il settore. Il nostro Paese è ancora attanagliato in una crisi economica e finanziaria che non ha mancato di investire in pieno anche il comparto e la professione. Ma nessuna crisi può giustificare un nostro arretramento, abbiamo il dovere non solo di accettare questa sfida che il mutato scenario generale ci impone, ma anche di prepararci adeguatamente per affrontarla nel miglior modo possibile.
E cosa si può fare in concreto?
Si deve assolutamente puntare sull’utilità del ruolo del farmacista. Il farmacista riveste ancora un ruolo fondamentale, il nostro compito deve essere anche quello di far percepire pienamente alla società questa importanza. Solo in questo modo si avrà la forza per poter avere un giusto riconoscimento anche a livello istituzionale.
Tornando al programma di FarmacistaPiù, quali saranno le principali tematiche affrontate?
Posso dire che i numerosi convegni in programma seguiranno tre grandi indirizzi: professionale, politico-professionale e scientifico. Tra le diverse tematiche degli oltre 40 convegni programmati, tutti di altissimo rilievo, affronteremo il nodo della formazione e dell’occupazione. Oggi c’è bisogno di sempre più saperi per poter meglio competere a livello globale. Verranno poi presentati alcuni dati allarmanti sul profondo squilibrio esistente tra il numero di laureati e quello di occupati. Dobbiamo farci carico di non consegnare alla disoccupazione tutti quei giovani che hanno fatto sacrifici, anche economici, per formarsi. Verrà poi discussa l’evoluzione del ruolo del farmacista. Il farmacista non può adagiarsi sulle sue posizioni, è necessario andare oltre. Bisogna ad esempio considerare che il paziente italiano è ‘disobbediente’ e discontinuo nell’assunzione di farmaci. Quello dell’aderenza terapeutica è un tema fondamentale che può vedere il farmacista protagonista, ovviamente insieme ai medici. C’è bisogno di un patto che unisca pazienti, medici e farmacisti e che si ponga un duplice obiettivo: una maggiore efficacia delle terapie e una migliore governance della spesa.
Quest’edizione viene a cadere quasi in coincidenza con le ultime battute del ddl concorrenza al Senato. Un provvedimento che presenta novità importanti per la categoria, a partire dall’ingresso delle società di capitali nel settore. Ne parlerete?
Certamente, questo sarà uno dei grandi temi. La farmacia deve interrogarsi su come riorganizzarsi e ricollocarsi in un mercato che cambia profondamente. Parleremo anche di universalismo del sistema sanitario nella stagione del federalismo. In questo caso alcuni colleghi toscani illustreranno alcune analisi sulla recente legge di riforma sanitaria regionale per poi allargare lo sguardo all’intero Paese, esaminando anche l’ultima riforma del Titolo V. Ci sarà poi spazio per interrogarci sull’innovazione e la sua sostenibilità, una tematica molto attuale, con forti implicazioni anche di tipo etico. L’argomento verrà affrontato direttamente dal Direttore Generale dell’Aifa
Luca Pani. Infine, ci sarà spazio per la consegna di alcuni premi, quali quelli intitolati alla memoria di
Giacomo Leopardi e del Generale
Cosimo Piccinno.
Che spirito si augura di trovare quest’anno nella tre giorni a Firenze?
Spero e credo di trovare uno spirito di collegialità e di rinnovata fiducia. Una fiducia necessaria, tanto più nei momenti di crisi, per poter trovare nuovi slanci e nuovi orizzonti verso cui puntare.
Giovanni Rodriquez