La polemica sulla titolarità professionale in materia di diete alimentari segna un altro momento di frizione tra i sanitari italiani. A 24 ore dalla conclusione (apparente) della querelle tra medici e biologi, con la vittoria dei primi sui secondi a seguito della sentenza del Tribunale di Roma (n.3527 del 18 febbraio 2011, diffusa nei giorni scorsi) che ha stabilito che “ il biologo può solo suggerire o consigliare profili nutrizionali finalizzati al miglioramento dello stato di salute e mai, in nessun caso, può prescrivere una dieta come atto curativo che rimane sempre un'attribuzione esclusiva del medico”, si apre ora un altro fronte.
Ad aprirlo è l’Andid (Associazione nazionale dietisti) che, plaudendo comunque alla sentenza che vedeva contrapposti il dietologo (medico) Eugenio Del Toma all’Ordine dei Biologi, ha criticato con forza il fatto che, nel dare la notizia della sentenza, alcuni organi di informazione abbiano dato l’impressione che nel campo della dietologia possa operare solo il medico.
Per l’Andid non è così e anzi ricorda che il dietista, che ha un suo specifico curriculum formativo e professionale:
-
E' l’unico operatore sanitario, (in possesso di Laurea triennale in Dietistica conseguita presso le facoltà di Medicina), competente per legge (D.M. n. 744/94) “per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente”
-
Come da profilo professionale: “elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente”, svolgendo tali funzioni in piena autonomia e responsabilità (secondo le normative vigenti: D.L. 42/99 e D.L. 251/2000).
-
In Europa e nel mondo la nutrizione clinica e la dietoterapia sono di specifica competenza del dietista (su prescrizione medica). La specializzazione medica in questo settore non esiste, con l’unica eccezione dell’Italia.
“Sorprendono pertanto – si legge nella nota dell’Associazione - le affermazioni di autorevoli esponenti dell’Adi (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) che si fregia di rappresentare anche i dietisti e dimostra di ignorare tali norme e di essere ancorata ad una visione medico centrica contraria agli indirizzi più attuali in ambito scientifico e sanitario, ispirati alla valorizzazione dell’inter e multi – disciplinari età”.
“Preme infine sottolineare – prosegue la nota - che l’Andid è volontariamente intervenuta a sostegno del professor Eugenio Del Toma – nella causa promossa e persa dai Biologi – per sostenere la tesi da sempre propugnata: che la prescrizione (e non la dieta!) è un atto medico e pertanto non spetta ai Biologi”.