I giovani medici proclamano lo stato di agitazione e si preparano a manifestare davanti alla sede del Ministero dell’Università contro “il grave ritardo che si registra nell’avvio dell’iter concorsuale per l’accesso dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2010/2011”. L’annuncio arriva al termine dell’Assemblea Nazionale del Comitato Aspiranti specializzandi, organizzata col sostegno del Segretariato Italiano Giovani Medici (Sigm). “Migliaia di medici aspiranti specializzandi, di posticipo in posticipo, attendono da mesi che vengano messi a concorso 5000 contratti ministeriali, a cui si aggiungeranno i posti aggiuntivi che ciascuna Regione vorrà eventualmente finanziare”, spiega una nota dei Giovani medici che annunciano di essere pronti a scendere in piazza, il 7 aprile, qualora non intervenga l’immediato sblocco dell’iter concorsuale da parte del Miur.
“È l’ennesimo anno che si registrano tali gravi ritard”, afferma Andrea Silenzi, coordinatore nazionale del dipartimento specializzandi del Sigm. “Si tratta di una vicenda paradossale”, aggiunge Carlo Manzi, rappresentante del Sigm al Cun (Consiglio universitario nazionale). “Il concorso – spiega - si riferisce all’a.a. 2010/2011, già iniziato nel novembre 2010, ma i colleghi eventualmente vincitori prenderanno servizio, nella migliore delle ipotesi, solo alla fine di giugno 2011, quasi alla fine del predetto anno accademico, ritardando di fatto l’accesso al mondo del lavoro. Infatti, il contratto di formazione ha durata di un anno a partire dalla presa di servizio” (vedi tabella a fondo pagina).
I giovani medici, denuncia la Sigm, sono costretti a scontrarsi con la burocrazia ed i disservizi del sistema prima ancora di accedere al mondo del lavoro. Questa, secondo il Segretariato, è una delle ragioni che inducono sempre più giovani medici ad intraprendere esperienze formative e professionali all’estero; “Ciò è allarmante alla luce della stima di una futura grave carenza di professionalità mediche, conseguente al turn over che, nei prossimi 10 anni, interesserà il 38% circa della popolazione medica attiva”. Da Elvira D’Andrea, del Comitato nazionale aspiranti specializzandi, arriva anche l’appello al Presidente della Repubblica, “che al momento rappresenta l’unico vero punto di riferimento istituzionale per i giovani, al fine di sollecitare il Legislatore alla revisione della norma, che nell’attuale conformazione determina uno stato di inapplicabilità delle scadenze codificate, ed al fine di essere ascoltati in merito alle difficoltà connesse alla condizione di giovani medici in Italia”.
Il presidente nazionale del Sigm, Walter Mazzucco, spiega che sono giunte dal Miur rassicurazioni sulla pronta risoluzione del problema. “Siamo pronti revocare lo stato di agitazione in presenza di un concreto riscontro”. Ma Marco Mafrici, vice presidente Sigm, annuncia che sarà valutata anche la presenza di “estremi per avviare una class action contro lo Stato per i ritardi registrati negli ultimi 5 anni”.