Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Fedir Sanità, l'organizzazione sindacale rappresentativa del personale PTA, che aveva chiesto di non escludere i dirigenti amministrativi dalla proroga dei contratti precari e dalle stabilizzazioni. La Fedir, in sostanza, dopo essersi vista rigettare dal Tar Lazio la domanda di sospensione cautelare, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il
decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 6 marzo 2015, con il quale venivano esclusi solo i dirigenti dal ruolo professionale, tecnico e amministrativo della sanità pubblica dalla possibilità di partecipare alle procedure concorsuali per la stabilizzazione a tempo indeterminato. Nel decreto erano infatti previste le figure dei soli dirigenti medici e del ruolo sanitario, nonché per i dirigenti di ricerca e operanti presso presidi ospedalieri di pronto soccorso.
Il Consiglio di Stato ha accolto l'istanza cautelare, "nei limiti e per gli effetti di cui in motivazione", rinviando la questione al Tar per la sentenza di merito. "In questa fase, dunque - spiegano gli avvocati della Fedir Sanità - una corretta esecuzione dell’ordinanza determina per le Asl la necessità di non escludere nelle selezioni per le stabilizzazioni, perlomeno in via cautelare, anche agli incarichi ex art. 15 septies II comma ed ai soggetti di cui all’art. 15 octies, in attesa della definizione nel merito del giudizio dinanzi al Tar ed all’eventuale, futuro riesame del Dpcm impugnato".
Inoltre, sempre a parere degli avvocati del Fedir, “potrebbe essere opportuna ma non necessaria una sospensione da parte delle Asl e delle Aziende Ospedaliere dei provvedimenti già adottati sulla base del DPCM che hanno visto esclusi gli incaricati PTA di cui sopra in attesa della definizione del giudizio di merito innanzi al TAR”.