La vendita all’ingrosso di medicinali da parte di una farmacia non costituisce reato. E’ quanto sentenzia il Giudice monocratico del Tribunale di Camerino a conclusione della vicenda che ha visto coinvolto un titolare di farmacia marchigiano. Al farmacista era stata contestata la violazione del decreto legislativo 219/2006 e successive modificazioni che regolamenta la commercializzazione dei farmaci, in quanto lo stesso farmacista aveva ceduto consistenti quantitativi di medicinali senza una specifica abilitazione.
Le indagini mosse dal NAS di Ancona nel luglio 2009 avevano anche portato al sequestro di numerose confezioni di medicinali già imballate e destinate ad una ditta farmaceutica di Genova alla quale per oltre due anni il farmacista aveva venduto farmaci per un importo di oltre centomila euro regolarmente fatturati.
Nel corso del processo il farmacista dimostrava il regolare acquisto dei medicinali poi ceduti e ne chiedeva il dissequestro riservandosi un’eventuale azione di risarcimento del danno qualora nel frattempo i medicinali fossero scaduti.
Nella sentenza di assoluzione il Giudice motivava che il fatto non era previsto come reato dalla legge reputando che l’autorizzazione alla vendita di farmaci al dettaglio del farmacista ricomprende il permesso di vendita con quantità maggiori avendo la farmacia la struttura adatta ed il personale competente ed autorizzato.
Tale sentenza, che potrebbe avere risvolti a livello nazionale, apre un varco a tutti quei farmacisti che sinora erano in dubbio sulla legittimità o meno della vendita all’ingrosso dei medicinali. Tuttavia, corre l’obbligo di precisare che fintantoché la normativa vieterà al farmacista la vendita all’ingrosso, permane per tale attività la sanzione prevista e che altri Tribunali potrebbero ritenere applicabile detta sanzione a differenza del Giudice monocratico del Tribunale di Camerino.
Avv. Paolo Leopardi
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