“È inaccettabile lo stanziamento dei 300 milioni, che poi diventano 200 a fine serata, per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, annunciato nella conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi subito dopo la riunione dell’esecutivo sul dd.l. di stabilità 2016”. È questo il primo commento espresso del
Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, nella riunione della segreteria nazionale convocata oggi d’urgenza.
Per il segretario della Federazione della Sanità della FIALS “non si tratta solo restrizioni sul pubblico impiego, ma la manovra di stabilità ha fissato in 111 miliardi il finanziamento della sanità per il 2016, con un drastico taglio ancora di 2 miliardi sul 2016”.
“Non accettiamo l’istigazione di Matteo Renzi, così all’unanimità la Segreteria Nazionale FIALS, le sue offerte sono un’offesa ai dipendenti pubblici che attendono un contratto economicamente dignitoso, come agli stessi cittadini che si aspettavano una sanità più efficiente”. Secondo Carbone, infatti, “non è tollerabile che dopo sei anni di blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, con la perdita pari a circa 7000 euro di arretrati ed oltre 300 euro mensili per ciascun dipendente, il Governo concede una mancia di 80 euro ma questa volta solo lordi e su base annuale e non mensile come quelli ormai “famosi” della precedente legge di stabilità, a fronte della previsione di sgravi generalizzati sui profitti delle grandi imprese. Al netto delle tasse gli 8 euro mensili diventano 5 euro al mese, una somma fortemente ridicola. Se questa non è una provocazione sicuramente ci va molto vicino. Inoltre bisogna tenere conto che, a seguito dell’erogazione degli 8 euro mensili dal 1° gennaio 2016 verrà tolta la cd indennità di vacanza contrattuale pari a circa 14/ 16 euro al mese. Quindi oltre al danno anche la beffa! Dare 8 euro al mese e toglierne 16 significa credere che tutti i dipendenti pubblici siano stupidi. Una provocazione anche nei confronti della Corte Costituzionale la cui sentenza viene rispettata solo nella forma e non nella sostanza”.
La FIALS avverte di non essere disposta a rimanere in silenzio: “I dipendenti pubblici chiedono ciò che gli spetta di diritto, noi daremo battaglia, la nostra mobilitazione sarà immediata e con azioni dure. Siamo disponibili, anche, a confrontarci con le altre sigle sindacali per adottare iniziative più forti al fine di fare fronte comune con le proteste appropriate per evitare questi scempi di carattere economico che ricade anche sulla dignità dei dipendenti pubblici e delle loro famiglie”.
Questa la prima iniziativa a conclusione dei lavori di Segreteria Nazionale con il mandato al Segretario Generale, Carbone, di richiedere un incontro con FP CGIL, CISL FPS e UIL Fpl.
“La FIALS – conclude Carbone - è pronta a scendere in piazza insieme a tutte le sigle del pubblico impiego per far sì che dopo 5 anni venga discusso ed approvato un contratto pubblico economicamente dignitoso facendo leva su risorse economiche adeguate da ricercarsi anche attraverso la lotta agli sprechi e all’evasione fiscale che imperano nel nostro paese”.