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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Lavoro e Professioni

Parafarmacie. Racca: “Inutili”. Liberi farmacisti: “Cittadini sono con noi”

immagine 14 marzo - Il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf) replica alle dichiarazioni rilasciate dalla presidente di Federfarma, Annarosa Racca, che in un’intervista a Repubblica ha definito le parafarmacie “inutili” e “semplicemente business” sul farmaco, “che non è un prodotto commerciale qualsiasi”. Mnlf: “Cittadini gradiscono una maggiore competizione nella distribuzione dei farmaci”.
“Non voglio certo negare la professionalità e dignità dei colleghi della parafarmacie, ma le parafarmacie sono un fatto del commercio, sono proprietà di grandi catene e qualsiasi cittadino può diventarne proprietario. È semplicemente business”. Per migliorare il servizio farmaceutico, “la parafarmacia non serve”. Questi alcuni dei passaggi dell’intervista alla presidente di Federfarma, Annarosa Racca, pubblicata su Repubblica Affari e Finanza. Immediata la replica del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, che “stigmatizza la leggerezza dei contenuti espressi” dalla presidente di Federfarma. “Inutile per dare un servizio capillare ed adeguato – ribattono i liberi farmacisti - è l’istituto della pianta organica che tutela solo ed unicamente gli interessi dei titolari di farmacia lasciando ampi territori senza una farmacia”. Al contrario di quanto pensa Federfarma, sottolinea il Movimento nazionale liberi farmacisti, “la maggioranza dei cittadini ha mostrato di gradire una maggiore competizione nella distribuzione dei farmaci che ha portato anche ad un miglioramento del servizio offerto dalle farmacie”. Per questo il Mnlf insiste ancora una volta sull’importanza di “portare i farmaci di fascia C (con ricetta) nelle parafarmacie e dare maggiore spinta alle liberalizzazioni”, opponendosi anche alla pianta organica, che secondo Racca è invece fondamentale per garantire la distribuzione capillare del servizio farmaceutico. In un sistema fondato sul business, osserva la presidente di Federfarma, "non vi sarebbe convenienza ad aprire nelle zone di montagna o nei piccoli centri".

 
14 marzo 2011
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