Alleanza per la professione medica (Apm) risponde “no” al sottosegretario alla salute
Vito De Filippo sulla convocazione della cabina di regia delle professioni sanitarie il prossimo 14 ottobre. L’Alleanza composta dai numerosi sindacati medici (
Aaroi-Emac, Andi, Anpo-Ascoti-Fials, Cimo, Cimop, Fesmed, Fimmg, Fimp, Sbv, Sumai)non sarà dunque presente alla riunione di ottobre e invita anche gli altri sindacati dei camici bianchi e la stessa Fnomceo a disertare l’appuntamento “per evitare di diventare lo strumento per la messa a segno di un altro colpo di mano a danno dei medici”.
Per Apm non è “privo di significato il fatto che il sottosegretario alla salute, Vito De Filippo abbia deciso di annunciare la data di convocazione della “cabina di regia” all’indomani della mobilitazione dei medici, proclamata dalla FNOMCeO insieme alle Organizzazioni Sindacali mediche e ritiene opportuno chiarire che quando i medici parlano di sostegno ai principi di una professione equa, solidale e universalistica, si riferiscono alla professione del medico esercitata attraverso le proprie competenze in materia di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, nella forma più completa e non limitata ai soli atti complessi e specialistici, come attualmente prevede il comma 566 (L. 190/2014)”.
In questo senso i medici Apm sottolineano come il cammino sia molto farraginoso. “Desideriamo ricordare al sottosegretario che l’incontro al Ministero della Salute con le professioni sanitarie, su questo argomento, si è rivelato infruttuoso e quello con i medici non si è neppure tenuto, perché annullato poche ore prima. In nove mesi nessun passo avanti è stato compiuto fra le posizioni dei medici, che non accettano limitazioni alle loro competenze professionali e quelle degli infermieri, impazienti di promuovere lo sviluppo delle loro competenze professionali”.
Ma la bocciatura è anche per il metodo scelto per risolvere il problema. Per Alleanza per la professione medica “la soluzione ad un problema sorto per una scelta del Ministero della Salute e delle Regioni non può trovare soluzione attraverso la convocazione della “Cabina di regia”, un istituto pletorico, nel quale trovano posto il Ministero della Salute, gli altri Ministeri interessati, le Regioni e tutti i Sindacati del personale del Servizio Sanitario Nazionale, nessuno escluso, in rappresentanza del personale dipendente e convenzionato, di quello dirigenziale, dei medici e del comparto. Sembrerebbe chiaro che un’istituzione così mastodontica, con oltre 50 rappresentanti, dovrebbe avere prevalentemente una funzione consultiva e non certo il luogo dove i problemi delle professioni possono trovare soluzione”.
Queste le ragioni per cui Apm “ritiene inopportuna una convocazione della “cabina di regia” prima che il Ministero indichi quale via intenda seguire per trovare la soluzione al problema sollevato dal già citato comma 566 e prima che venga data una risposta politica ai punti contenuti nella mobilitazione per la professione indetta dalla FNOMCEO e dai sindacati medici, nei quali Alleanza per la professione medica si riconosce”.