“Forse il numero elevato di iscrizioni all'estero di studenti italiani - spesso con buone disponibilità economiche - ha indotto l'ateneo rumeno a concludere che in Italia non ci sia un’Università in grado di formare gli studenti. In alternativa dovremmo pensare che l'attuale sistema di selezione con test-spauracchio all'ingresso del corso di studi stia continuando a produrre guasti: pur di evitare i quiz lo studente si iscrive a un corso extra-nazionale e magari dopo un anno di frequenza lo lascia, chiedendo l'ammissione a una facoltà italiana”.
È questo il commento di
Angelo Raffaele Sodano segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri in merito all’apertura (a meno di ricorsi) al prossimo anno accademico dei corsi in Medicina e Farmacia e in Scienze Infermieristiche dell'ateneo rumeno Dunărea de Jos anche a Enna in Sicilia
“AIO non è contro il numero programmato – sottolinea Sodano – ma chiede regole d'accesso ai corsi di studi sanitari concordate tra tutti i paesi di area Ue. Oltre che ai Ministeri, la parola è alla Professione: se è la stessa che, come avvenuto per Odontoiatria, invita a chiudere per un anno gli accessi ai corsi di laurea, si incoraggiano atenei stranieri a giungere alle stesse conclusioni dell’ateneo di Galați e a costruire un nuovo tipo di offerta formativa nel nostro paese”.