Una task force per la trasparenza nei concorsi, per arginare l’eccessiva discrezionalità nelle scelte e i conseguenti ricorsi che impediscono ai reparti di cardio-chirurgia di funzionare a pieno regime. E’ l’iniziativa lanciata dalla
Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (Sicch), che ha appunto individuato delle linee guida per rendere i concorsi trasparenti ed evitare strascichi legali. “I concorsi per l’incarico di dirigente medico, direttore di struttura complessa - disciplina di cardiochirurgia, svoltisi nell’ultimo biennio – sottolinea una nota - hanno generato una serie di controversie tali che nessuno dei concorsi si è concluso senza strascichi. Una situazione pericolosa perché ritarda le procedure concorsuali e perché non consente la designazione, in tempi ragionevoli, del responsabile della struttura complessa, lasciando quindi scoperto e senza guida il reparto”.
Il primo punto riguarda
la procedura concorsuale, che, “per essere davvero trasparente, non può prescindere da una precisa descrizione, nel bando, del profilo professionale che l’Azienda Ospedaliera ricerca per ricoprire l’incarico, seguito da criteri chiari di valutazione e selezione. L’auspicata trasparenza della procedura richiede che tutto questo debba assolutamente essere enunciato a priori nel bando di concorso, ben prima della nomina dei commissari e dell’invio delle candidature. Riteniamo che, per ridurre i margini di discrezionalità, il punteggio del curriculum vitae debba prevalere sul punteggio assegnabile al colloquio”.
Questo punteggio dovrà tener conto delle caratteristiche specifiche e peculiari richieste al candidato sul piano clinico, operatorio, scientifico e gestionale.
Il colloquio, infine, non dovrà poi vertere su un mero argomento clinico specifico, ma su temi di maggior respiro di tipo strategico-organizzativo al fine di valutare l’idoneità del candidato alla mansione dirigenziale.
La Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (Sicch), attraverso i commissari sorteggiati e designati nei concorsi, e con la collaborazione di tutti i suoi soci, si impegna a vigilare affinché tutta la procedura di selezione “sia affrontata con la massima trasparenza e analizzerà i risultati dei concorsi svolti, affinché tutta la comunità medica possa prendere visione del lavoro svolto dalle varie commissioni. L’ultima ‘raccomandazione – conclude la nota - riguarda i dissidi interni alla commissione esaminatrice: quando sono troppo marcati sarebbe meglio non avallare scelte non condivisibili e valutare l’eventuale ritiro dalla commissione esaminatrice. In questo modo i concorsi saranno più trasparenti, nell’interesse di tutti, medici e pazienti”.