toggle menu
QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Concorrenza. Contarina (Federfarma Roma): “Con entrata società di capitali in farmacie italiane si creano presupposti per situazioni di monopolio”

immagine 20 giugno - Il presidente dei titolari di farmacia capitolini ritiene che la maggioranza delle quote “debba necessariamente rimanere in mano a un farmacista che garantisca che non si operi unicamente con la logica del profitto, ma prevalentemente per la tutela della salute pubblica”. E attacca: “Non mi si venga a parlare di lobby, siamo una categoria che nonostante la crisi continua a salvaguardare posti di lavoro”. 
Dopo le valutazioni sul mercato farmaceutico formulate dal presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella nella sua relazione annuale al Parlamento il presidente di Federfarma Roma, il presidente di Federfarma Roma Vittorio Contarina invita alla riflessione riguardo “l'entrata indiscriminata delle società di capitali nelle quote delle farmacie italiane, che porterebbe le grandi multinazionali a invadere prepotentemente questo mercato, creando in poco tempo i presupposti per situazioni monopolistiche che andrebbero inevitabilmente a cancellare l'attuale sana concorrenza tra farmacie. A quel punto sì che dovrebbe intervenire l'Antitrust”.
 
Sulla base di questi elementi Contarina è convinto che la maggioranza delle quote “debba necessariamente rimanere in mano a un farmacista che garantisca che non si operi unicamente con la logica del profitto, ma prevalentemente per la tutela della salute pubblica”. Allo stesso tempo giudica “inaccettabile” la posizione di chi “continua a considerare onesti professionisti italiani come persone appartenenti ‘a lobby intente a difendere le rendite di posizione’, poiché si tratta di persone che ormai, lottano ogni mattina per tirare su la serranda”. E, a questo proposito, invita a ricordare “le centinaia di farmacie fallite negli ultimi tempi, e le migliaia sull'orlo del baratro”.
 
Il presidente di Federfarma Roma lancia quindi un appello. “Se si vuole cedere il mercato dei farmaci dal singolo farmacista italiano alle grandi multinazionali estere o alle Coop lo si dica chiaramente, ma non ci venite più a raccontare la favoletta della lobby e delle rendite di posizione perché lo ritengo offensivo verso una categoria che – conclude - pur attraversando una profonda crisi, continua a salvaguardare al massimo i posti di lavoro e a fornire sempre un servizio di altissimo livello ai cittadini italiani”.
20 giugno 2015
© QS Edizioni - Riproduzione riservata