"E' con grande disappunto e rammarico che dal testo della Determinazione emanata si è rilevato la totale assenza di qualsivoglia previsione circa il riconoscimento delle borse di studio in capo ai professionisti operanti nell'area sanitaria non medica". Così il presidente dell'Ordine dei biologi,
Ermanno Calcatelli, in una lettera inviata al ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, a quello dell'Istruzione,
Stefania Giannini e del Mef,
Pier Carlo Padoan e al presidente del Cun,
Andrea Lenzi, denuncia la mancata attivazione scuole di specializzazione per personale non medico.
"Ciò, come più volte rappresentato, appare sempre più lesivo degli interessi di tutti quei professionisti, compresi i biologi, da me rappresentati e che, preme evidenziare, costituiscono una delle maggiori presenze necessarie per l'organizzazione e il funzionamento del Ssn pubblico e privato accreditato, i quali per poter accedere al concorso per il ruolo dirigenziale nel Ssn è comunque richiesto obbligatoriamente il possesso della scuola di specializzazione che, peraltro, presuppone una presenza costante e obbligatoria per un minimo di ore espressamente stabilite", spiega Calcatelli.
Nel testo viene inoltre evidenziato che, come già affermato dal Mef, le risorse con le quali sarebbero dovute finanziare le borse di studio per gli specializzandi non medici, sin dal 2000, sarebbero dovute derivare dalle risorse utilizzate per finanziare i contratti di formazione dei medici.
"A tutt'oggi, nonostante il previsti fabbisogno, nessun decreto, se non per gli specializzandi medici è stato previsto, con la necessaria conseguenza che l'utilizzo delle risorse esclusivamente destinate agli specializzandi medici, deve ritenersi illegittima e lesiva degli interessi della categoria che rappresento", conclude il presidente dell'Ordine dei biologi.