La Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) e l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo) hanno firmato un accordo di collaborazione. Gli obiettivi dell’intesa sono migliorare l’assistenza medica di tutti i pazienti e favorire la reciproca crescita culturale degli specialisti. “Le malattie respiratorie croniche colpiscono oltre 7 milioni e mezzo di italiani - affermano
Renato Cutrera (Presidente Nazionale Simri) e
Fausto De Michele (Presidente Nazionale Aipo) -. Rappresentano la terza causa di morte dopo i tumori e le patologie cardiovascolari. Il numero di nuovi casi è in aumento in tutte le fasce d’età, dal neonato all’over 65. E’ necessario aumentare il coordinamento di tutti i medici coinvolti nella lotta contro questi disturbi”.
“I giovani colpiti da malattie croniche all’apparato respiratorio fino a pochi anni fa non riuscivano a raggiungere l’età adulta - sottolinea Cutrera -. Oggi i progressi della tecnologia e la ricerca medico-scientifica hanno aumentato la loro sopravivenza e aspettativa di vita. Dobbiamo quindi accompagnarli nel passaggio dall’adolescenza alla maggiore età e nel cambio dello specialista che si occupa dei loro problemi di salute. Il rischio, infatti, è che questi ragazzi siano considerati troppo grandi per il pediatra o ancora giovani per il pneumologo dell’adulto. Per questo abbiamo deciso di avviare un cooperazione continua con i colleghi dell’Aipo”.
“La sigla del protocollo d'intesa sancisce la volontà di collaborazione tra due società scientifiche che si occupano di patologie respiratorie in età pediatrica ed adulta - commenta De Michele -. Ci sono malattie largamente diffuse e di comune interesse quali l'asma bronchiale e i disturbi respiratori del sonno che si manifestano, seppur con modalità diverse, nel paziente pediatrico e nell'adulto. Per la stessa broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), sono identificabili talvolta fattori di rischio o condizioni predisponenti, riconoscibili già in età pediatrica. Il protocollo d'intesa consentirà di realizzare attività sinergiche nel campo della formazione e della ricerca rivolte sia al pediatra, che si occupa di malattie dell'apparato respiratorio, sia allo pneumologo”.