E’ necessario “un cambio di paradigma paradigma nella selezione dei candidati alla scuola di medicina”, affinché si possa avere e venga garantito “un futuro professionale dignitoso ma soprattutto che vengano esaltate le qualità umane e attitudinali, che fino ad oggi non sono state considerate come facenti parte dell’atto medico”. E’ l’appello rivolto, tramite una lettera aperta, da
un gruppo di studenti che hanno recentemente istituito una Commissione Studenti all’interno dell’Omceo di Cuneo. Si tratta del primo caso in Italia.
“Se è vero, come si dice – sottolinea la missiva - che i giovani sono il futuro della professione e che in loro vi è il seme del futuro, è anche vero che, ora come ora, tale seme è soffocato dalla crescente incertezza lavorativa e dalla sua inadeguatezza formativa umanistica, in cui la professione medica oggi si ritrova”. Gli studenti di Cuneo ritengono che “sia doveroso permettere ai giovani, fin dalle Scuole Superiori, di poter riflettere e confrontarsi con chi medico lo è già, affinché la scelta di una tale professione, passi da un più realistico esame attitudinale e di realtà”. E giudicano necessario rivedere i criteri di selezione affinché “possa giovare a tutti noi: studenti, futuri medici, ma anche pazienti”.
Soltanto un’adeguata preparazione, osservano, è in grado di “sconfiggere il male del secolo: la medicina difensiva, che come un tumore ci depriva di risorse preziose da impiegare ai fini della ricerca e della cura, e come tale dovrebbe essere eradicato fin dalle sue radici, e perché ciò avvenga, non deve sopravvivere nessuna cellula malata; dobbiamo per forza rafforzare l'approccio del medico verso il malato, affinché quell'incontro, da doveroso diventi un'occasione di incontro tra due esseri umani”.