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QS Edizioni - venerdì 22 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Sicurezza delle cure. In 4 video le ‘buone’ e le ‘cattive’ abitudini dei medici. Ecco il progetto per la formazione multimediale

di Tommaso Bellandi e Alessandro Cerri
immagine 26 marzo - Elaborati dal Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana una serie di strumenti interattivi per la promozione e la formazione del personale alla cultura della sicurezza. In esclusiva per Qs due coppie di video su cosa ‘fare’ e cosa ‘non fare in tema di checklist in sala operatoria e comunicazione con i pazienti. I VIDEO: CHECKLIST 1-2 e COMUNICAZIONE PAZIENTE 1-2
La sicurezza dei pazienti è un tema centrale nella formazione degli operatori sanitari per la condivisione di pratiche comuni per la qualità e la sicurezza delle cure a livello europeo. In 6 stati membri dell’Unione il tema della sicurezza del paziente è inserito nei corsi di laurea e nei corsi di specializzazione per gli operatori sanitari, mentre in Italia la formazione sulla sicurezza del paziente è maggiormente diffusa nei programmi ECM. Nella maggior parte degli stati membri la formazione sulla sicurezza del paziente da parte degli operatori è considerata parte integrante del training on-the-job (Indagine Eurobarometer 2014).
 
In questo contesto, il Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana ha realizzato gli strumenti formativi “GRC START” per la formazione degli operatori in materia di rischio clinico e sicurezza del paziente. Gli strumenti interattivi per la formazione sono stati pensati come una cassetta degli attrezzi per i responsabili della gestione del rischio clinico nella promozione della cultura della sicurezza, possono essere usati sia in aula che per le attività di formazione on the Job. Offrono ricostruzioni audiovisive di situazioni lavorative pensate per dare spunti formativi e  raccolgono un repertorio articolato di risorse didattiche e contenuti di approfondimento.
 
Attraverso un’analisi dei temi rilevanti a livello internazionale, sono stati selezionati e approfonditi scenari rifieribili ai seguenti temi:
- Teamwork e sicurezza in chirurgia
- Comunicazione interprofessionale ed interpersonale
- Comunicazione degli eventi avversi
- Sistemi di Reporting e Learning
- Pratiche per la sicurezza del paziente – prevenzione errori di terapia, cadute e infezioni
 
Gli scenari rappresentati illustrano la complessità organizzativa, le opportunità di miglioramento e le situazioni di rischio che caratterizzano gran parte delle attività nelle professioni sanitarie. L’interfaccia lascia la possibilità al formatore di costruire, a seconda della esigenze, dei percorsi formativi personalizzati e di navigare fra le situazioni esplorando i comportamenti degli operatori ancorando a dei contesti reali la promozione della sicurezza del paziente. L’apprendimento ha come obiettivo sia l’analisi sistemica dei comportamenti che minano la qualità e la sicurezza delle cure, che la comprensione dei contesti organizzativi e relazionali favorevoli alla diffusione di una cultura della sicurezza. Per questo, ogni scenario è rappresentato con un “nasty case” in cui, seguendo la legge di Murphy, tutto ciò che può andare storto va anche peggio, seguito da un “good case” in cui gli stessi attori mostrano come applicare le buone pratiche nella quotidianità. A supporto degli scenari, una raccolta di materiali di approfondimento collegato ai temi trattati nei video è liberamente consultabile durante l’uso dello strumento.
 
Ogni sezione dello strumento prevede una scheda tecnica che colloca il materiale video e le varie clip nel giusto ambito formativo, riferendosi alle relative Pratiche per la Sicurezza dei Pazienti, fornendo spiegazioni sul suo utilizzo, materiali propedeutici e spunti didattici elaborati dal gruppo di lavoro di metodologi e
specialisti coinvolti nello sviluppo del progetto.
 
Lo strumento è a disposizione gratuitamente presso il Centro GRC per tutte gli enti pubblici del SSN, 4 clip promozionali sono visibili ai link sotto indicati, la prima coppia riguarda due modi di affrontare la sicurezza in sala operatoria, mentre la seconda due esempi di cattiva e buona comunicazione degli eventi avversi.
 
Tommaso Bellandi e Alessandro Cerri
Centro GRC Regione Toscana
26 marzo 2015
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