Ieri assemblea straordinaria del sindacato dei titolari di farmacia. La prima dopo il varo del ddl concorrenza che prevede l’ingresso dei capitali nel sistema farmacia che in molti vedono come l’inizio della fine per la rete tradizionale delle farmacie italiane.
Al termine è stata deciso di dare mandato pieno al Consiglio di presidenza per seguire l’iter legislativo del provvedimento “con l’obiettivo di denunciare alle forze politiche i rischi che l’ingresso del capitale nella titolarità arreca alla tutela della salute pubblica”.
Ma soprattutto “per aggiungere paletti e incompatibilità diretti a salvaguardare indipendenza e professionalità del Servizio, in analogia a quanto avviene in diversi Paesi europei”. (
Vedi analisi della situazione nella UE).
Per la presidente
Annarosa Racca: “L’iter del ddl prenderà diversi mesi e ciò vuol dire che c’è tempo per lavorare, tanto con la politica quanto all’interno della categoria”. Per Racca il fine ultimo è quello di riuscire a far “introdurre correttivi e paletti che tutelino la professione. Stiamo studiando le regole che altri Paesi europei si sono date, avvieremo un fitto calendario di incontri con le forze politiche per portare a casa quanto di meglio sia possibile per le nostre farmacie”.
Ma la battaglia non sarà solo in Parlamento. C’è “il fronte interno”. Dove, ha detto la presidente, “dovremo lavorare fin da subito per preparare le farmacie al nuovo scenario”. In particolare – spiegano in Federfarma - “andrà messa in campo una progettualità orientata al rafforzamento della farmacia indipendente, grazie anche a sinergie con la filiera e con le cooperative dei farmacisti”.
Ma andrà avviata anche “una riflessione sulle eventuali modifiche da apportare allo statuto del sindacato, a partire ovviamente dalle regole della rappresentatività”.