“Non possiamo che sostenere la posizione del presidente dell’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, Roberto Lala, riguardo l’obbligo per le migliaia di medici necroscopi italiani di trasmettere per via telematica all’INPS il certificato necroscopico redatto al capezzale del defunto”. Lo dichiara il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo.
“Anche se questo tipo di attività non coinvolge i medici di medicina generale convenzionati – ribadisce Milillo – è importante sottolineare che un eccesso di attività burocratiche costringe il medico a ridurre sempre più il tempo dedicato alle attività professionali. Non comprendiamo, inoltre, il perché di una norma di questo tipo visto che attualmente l’invio all’INPS della certificazione definitiva di morte è una competenza già attribuita agli uffici anagrafici che recepiscono quotidianamente le certificazioni necroscopiche – conclude Milillo -. Ci domandiamo perché, essendoci interi uffici dedicati all’incombenza, si debba scaricare l’onere su singoli professionisti medici. Uno ‘sport’ diventato ormai troppo diffuso”.
24 febbraio 2015
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