Il Consiglio Nazionale della Fimmg, riunito oggi a Firenze ha proclamato lo stato di agitazione della categoria denunciando “la condizione di stallo in materia di trattative per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale”, nonostante, si legge
nella mozione approvata, “non preveda aumento di spesa, ma solo la riformulazione del normativo”. Le trattative si dovevano addirittura chiudere entro il 2012, ricorda la Fimmg citando le scadenze del Decreto Balduzzi, e invece “dopo un tardivo e sofferto inizio delle trattative – si legge ancora nella mozione approvata all’unanimità, la rigidità della posizione della SISAC e del suo Coordinatore, nonché la latitanza del Comitato di Settore, favorita dalle ambiguità di comportamento del suo Presidente, le hanno, nei fatti, immediatamente interrotte”.
Del resto la Fimmg giudica “i contenuti della bozza di accordo sostenuti dalla SISAC inutilmente e strumentalmente fossilizzati nella definizione di modelli organizzativi che competono alle singole Regioni”, mentre “rivendica un accordo che introduca un sistema di governance della categoria, meglio ancora un sistema di "autogoverno".
Il Consiglio Nazionale ha quindi dato mandato al Segretario Nazionale Generale, all'Esecutivo ed alla Segreteria Nazionali “di individuare e calendarizzare, fin da subito, tutti gli strumenti di contrapposizione sindacale nei confronti delle Regioni ritenuti più incisivi ed efficaci”.