La giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre scorso, è stata l’occasione per fare il punto sulle iniziative realizzate dalla Fnomceo sul tema della prevenzione e del contrasto alla violenza.
Il presidente della Federazione Amedeo Bianco ha preso più volte posizione per affermare che la violenza sulle donne è un problema di salute pubblica: “non c’è posto per la giustificazione o il silenzio. Occorre insieme, uomini e donne, cercare modalità per una ‘riconciliazione’ tra i sessi”. Molti Ordini provinciali hanno attivato programmi di formazione in diverse città, (Reggio Emilia, Roma, Brindisi, Imperia, Messina, Torino, Padova) perché nell’esercizio quotidiano della professione si colgano i cosiddetti segnali deboli e si curino gli effetti della violenza.
Inoltre, nella revisione del Codice di Deontologia Medica 2014 è stato inserito, nell’articolo 32, il concetto di vulnerabilità come situazione nella quale i margini personali di autonomia, nei percorsi della vita, possono essere ridotti. Come ha spiegato Roberta Chersevani, coordinatrice della Commissione Deontologica: “la donna, proprio per il ruolo che la natura le affida, non è solitamente soggetto fragile ma rischia di diventare debole e meno tutelata, in concomitanza a discriminazioni, maltrattamenti fisici o psichici, violenze ed abusi”.
Al tema della violenza, infine, è dedicato un numero monografico della rivista la Professione, il periodico della Fnomceo, in corso di stampa, che contiene gli atti del convegno nazionale, svoltosi a Reggio Emilia nello scorso aprile e dedicato alla Semeiotica della violenza.
Il tema è stato affrontato, proprio il 25 novembre, nel corso del convegno La violenza sulle donne: approccio multidisciplinare nel sistema dell’urgenza, dall‘accoglienza alle strategie di prevenzione, organizzato a Padova da Antonella Agnello, Maurizio Benato e Massimo Pesenti Compagnoni per l’Omceo di Padova e dalla AcEMC (Academy of Emergency Medicine and Care), con il patrocinio del Ministero della Salute e della FNOMCeO e della Regione Veneto.
L’occuparsi di violenza in alcune date, è stato sottolineato in molti interventi, deve essere soprattutto l’occasione per un momento di monitoraggio e di progettazione verso una promozione dell’empowerment delle donne e di buone prassi per realizzarle, un modo per far incontrare e dialogare mondo maschile e mondo femminile, verso un’evoluzione complessiva della società.
In questa direzione, Roberta Chersevani, Antonella Agnello e Annarita Frullini, presenti al convegno del 25 novembre a Padova, si sono impegnate ad essere parte attiva nel proporre alla Federazione un gruppo di lavoro per la creazione di una formazione online, accessibile in tutte le regioni d’Italia attraverso il portale della Federazione degli Ordini e dedicato alle interazioni fra violenza e salute. Il gruppo di lavoro dovrebbe anche elaborare linee guida specifiche, affinché i medici su un tema così delicato possano svolgere un ruolo di “sentinelle”, secondo modelli di monitoraggio già usati per altre patologie e secondo quanto chiede la task force interistituzionale.
Lo scopo di tutte queste iniziative sta nella necessità di non lasciare sola chi ha subito violenza, quella di proporre percorsi di recupero per la persona che agisce la violenza, e quella di educare alla parità e alla percezione degli stereotipi. Senza dimenticare che la violenza è causata da quell’asimmetria di genere presente nelle relazioni sia private sia sociali.
Annarita Frullini
Coordinatrice dell’Osservatorio FNOMCeO professione femminile