Per contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti, garantirne la continuità assistenziale, ottimizzare la spesa sanitaria e ottenere da un farmaco, con la piena aderenza alle cure prescritte, la massima efficacia, è necessaria una corretta interazione tra medico-farmacista-paziente. Strumenti di base, l’informatizzazione sanitaria e la telemedicina in cui riveste un ruolo di primaria importanza la Farmacia dei servizi: sono alcuni degli elementi oggetto di riflessione del convegno
‘Pharmaceutical Care: sinergie tra medico e farmacista per l'efficacia delle terapie e il governo della spesa’, organizzato dall’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat nell’ambito della decima edizione del Caduceo d’Oro 2014 e che si svolgerà a Bari sabato 8 novembre alle ore 16.00 nella sala polifunzionale del Comando Scuole della Terza Regione Aerea.
Patrocinato da Senato della Repubblica, Ministero della Salute, Federazione Ordini Farmacisti italiani e Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia, il Caduceo si occuperà, dunque, quest’anno, di un tema di strettissima attualità, anche alla luce del dibattito in corso tra Governo e Regioni sulla riorganizzazione delle cure primarie previste nel Patto per la Salute.
Sul tema si confronteranno, intervistati dal giornalista Michele Mirabella,
i senatori Andrea Mandelli e Luigi d’Ambrosio Lettieri, rispettivamente presidente Fofi e presidente Ordine Farmacisti Bari e Bat; il senatore Amedeo Bianco, presidente FnomCeO; Luca Pani, direttore generale Aifa; Donato Pentassuglia, assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia e Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. Interverrà Maria Carmela Lanzetta, farmacista, Ministra degli Affari Regionali, alla quale è assegnato il Caduceo 2014.
“La direzione che segna il percorso di collaborazione tra medico e farmacista, peraltro già avviato proprio con la Pharmaceutical care - spiega
d’Ambrosio Lettieri - passa attraverso una nuova governance del sistema sanitario nazionale, orientato a fornire più servizi sul territorio e a ridurre l’ospedalizzazione. Una sfida e una opportunità: una sfida per ammodernare il servizio sanitario del nostro Paese attraverso l’implementazione della informatizzazione sanitaria (Cup, Fascicolo sanitario elettronico, ricetta dematerializzata, telemedicina, test di autovalutazione del paziente); una opportunità per adeguare il ruolo, le competenze e la funzione delle Professioni al nuovo scenario”.
In questo quadro si inserisce la sperimentazione del
nuovo progetto pilota (M.U.R. Medicine Use Review) della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, in collaborazione con la Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent, che punta da un lato a rafforzare - tramite l’intervento professionale del farmacista con la tenuta di un dossier farmaceutico del paziente consultabile dal medico di base - il controllo sull’uso corretto dei farmaci e a produrre informazioni utili sulle patologie e l’efficacia del trattamento. Dall’altro lato, a valutare l’impatto effettivo dello stesso intervento del farmacista sul corretto comportamento del paziente, nonché a dimostrare il valore della farmacia sul territorio, rispetto al miglioramento sia della salute del cittadino che dell’impiego delle risorse del Ssn.
La sperimentazione - iniziata nel 2012 con 80 farmacisti in 4 province e che riguarda in prima battuta le patologie asmatiche, indicate dall’OMS tra quelle più sotto-trattate, ma di grande impatto sanitario, sociale ed economico – coinvolge, in questa terza fase, 360 farmacisti in 14 regioni (Puglia, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, Sardegna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Province autonome di Trento e Bolzano) per un totale di 1800 pazienti.
Le prime due fasi del progetto hanno già iscritto il Mur tra le buone prassi per migliorare la situazione. Tra le altre cose, è emerso che il 60% dei pazienti sottoposti al questionario (Mur) presentava almeno un problema, legato principalmente all’uso corretto e alla conoscenza dei farmaci prescritti, nonché alla regressione dei disturbi dovuti alla patologia. Problemi che, attraverso l’interazione tra paziente, farmacista e medico, sono stati indirizzati verso una soluzione adeguata.
Particolarmente interessante, infatti, nella fase del feedback, è risultato il fatto che il 36% dei pazienti concordava che il Mur avesse messo in luce problemi reali con la terapia e che il 27% dichiarava che, dopo il Mur, il medico avesse modificato la prescrizione. Il 51% ha dichiarato che avrebbe voluto ripetere l’esperienza e infine l’85% che avrebbe volentieri consigliato ad altri di effettuare il test di autovalutazione.