“Ogni anno 30mila cause di contenzioso medico-legale giungono nei tribunali italiani. Di queste oltre il 98,8% termina con una assoluzione o archiviazione del personale medico-sanitario. Serve subito una legge. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con provvedimenti che fissino dei paletti ai costi massimi dei premi delle polizze”.
È questa la richiesta che arriva dai ginecologi italiani in occasione dell’89° Congresso nazionale Sigo, Aogoi e Agui a Cagliari.
“Una causa su 10 è contro noi – ha affermato
Vito Trojano, Presidente dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri (Aogoi) – le richieste di risarcimento raggiungono cifre insostenibili sia per il singolo professionista che per la struttura sanitaria. Questo ha portato ad una crescita enorme dei costi delle polizze di assicurazione per i medici. Dal 2011 ad oggi sono aumentate dell’oltre 5%”.
I più colpiti da questo fenomeno sono soprattutto i giovani camici bianchi che pagano fino a 7mila euro l’anno di premio assicurativo “Chiediamo alle istituzioni competenti – ha quindi sottolineato Trojano – di intervenire al più presto con provvedimenti che fissino dei paletti ai costi massimi dei premi delle polizze. L’obbligo assicurativo previsto per gli ospedali pubblici deve inoltre valere anche per le strutture private e convenzionate. Infine è necessario avviare un fondo di solidarietà per le categorie più a rischio come noi ginecologi”.
Una richiesta raccolta dalla Presidente della Commissione sanità Emilia,
Grazia De Biasi e dal segretario della Commissione Affari Sociali della Camera,
Benedetto Francesco Fucci che hanno assunto l’impegno di approvare al più presto un provvedimento contro il caro-polizze.
“Speriamo che alle parole seguano al più presto anche i fatti – ha concluso Trojano – contenere il contenzioso medico-legale ridurrebbe anche il ricorso alla medicina difensiva che costa ogni anni oltre 12 miliardi all’intero sistema sanitario nazionale”.