L’Enpaf ha riconosciuto ai farmacisti disoccupati la possibilità di versare un contributo dell’1%, non utile ai fini previdenziali, limitatamente a un periodo complessivo non superiore a 5 anni. Tuttavia, “alla luce della profonda e perdurante crisi in cui viaggia il Paese, pur rappresentando un segnale importante, oggettivamente è divenuto oggi un beneficio insufficiente, soprattutto nei casi in cui lo perdita di un posto di lavoro o l'impossibilità di trovarlo comportano sempre più spesso il superamento del limite temporale previsto dal regolamento dell'Ente”. E’ l’allarme lanciato da
Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell'Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat e capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e Sanità al Senato.
In una lettera indirizzata al presidente dell’Enpaf, Emilio Croce, D’Ambrosio Lettieri chiede di fornire “ai nostri colleghi privi di occupazione un segnale tangibile di attenzione della loro situazione, tenuto conto, tral'altro, che costoro attualmente devono scegliere tra lo cancellazione dall'Albo e il versamento di un contributo all'Enpaf non compatibile con la loro situazione economica. Una scelta davvero difficile e imbarazzante!”. Il senatore auspica quindi che “la gravità e la delicatezza della situazione rappresentata meriti un approfondimento e lo ricerca della soluzione migliore possibile”.