“Ventimila persone in possesso di qualifiche ‘ad esaurimento’ come infermieri generici e puericultrici si trovano a fronteggiare licenziamenti e demansionamenti volute e spinte da una politica del collegio (infermieri) Ipasvi. Figure che si trovano ancor oggi a operare negli organici delle aziende sanitarie ed enti privati.”. E’ l’allarme lanciato da
Angelo Minghetti, responsabile della federazione Migep delle professioni infermieristiche e tecniche, in una lettera aperta indirizzata al premier Matteo Renzi.
Sulla questione, sottolinea Minghetti, sono già state inoltrate “segnalazioni al Ministero della Salute e alle Regioni, nonché specifiche richieste di incontro, che tuttavia non hanno ancora ricevuto risposta”. Si tratta quindi di un’anomalia che perdura da tempo e contribuisce ad aggravare notevolmente la situazione occupazionale nel comparto sanità e in quello socio sanitario creando disoccupazione e demansionamento”.
Altro nodo segnalata riguarda gli operatori sociosanitari (oss), circa 200mila. Si tratta di una figura “ estremamente complessa nella formazione e nella sua operabilità a livello di un’immagine professionale non equivalente alle richieste assistenziali”. Questo avviene anche perché “a seguito dei dati pervenuti dalle varie regioni si rilevano comportamenti disomogenei nella effettuazione della formazione oss, si è rilevato che nelle regioni in cui esistono le delibere per effettuare corsi oss le stesse non vengono prese in considerazione”.
A ciò si aggiunge che la formazione trasmessa per competenza alle Province “non ha avuto una adeguata programmazione trasformando di fatto le agenzie formative in fabbriche di produzione di corsi oss, un business notevole che ha generato un numero imprecisato di operatori che addirittura avrebbero sostenuto un finto esame finale alla presenza di finti ispettori esaminatori al termine del quale gli viene rilasciato un attestato professionale di oss”.
E, inoltre, la formazione acquisita in una Regione “il più delle volte, data l’enorme differenza dei piani formativi, non è spendibile in altre regioni, con evidente limitazione della circolazione dei lavoratori all’interno del Paese si assiste ad un aumento esponenziale di corsi di formazione organizzati da strutture private non accreditate i cui titoli non sono spendibili al di fuori delle stesse strutture risultando quindi inutili nell’ambito pubblico”. Minghetti chiarisce che quindi non è più possibile “sconvolgere l’assistenza sanitaria con personale inadeguato e mal formato con l’imposizione da parte di alcune regioni di realizzare progetti faraonici finendo per demolire ciò che di buono esiste già”.
E’ sulla base di questi elementi che la federazione Migep chiede a Renzi di intervenire “con un specifico provvedimento in modo urgente affinché si possano aprire i tavoli di lavoro su queste figure per il rispetto delle aspettative dei lavoratori perché ci vuole chiarezza da parte delle forze politiche e dal ministero e non rimandare ogni volta il discorso sperando che il caos continui a regnare all'interno di un sistema assistenziale di estrema importanza a discapito del personale ma, non in ultimo, degli utenti che fruiscono del servizio. La vita umana non ha un prezzo!”.