Non piace a Federfarma la campagna promossa dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e dalla Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie sul tema
“Consegna farmaci senza ricetta: tolleranza zero. Campagna per la moralizzazione della professione”. Il messaggio delle due associazioni, secondo il sindacato dei titolari di farmacia, contiene infatti “frasi a dir poco accese” (“è arrivato il momento di fare sul serio”, “è arrivato il momento di un’azione forte”) e “incomprensibilmente allusive” (“non c’è più tempo per le promesse, frasi di circostanza, circolari ignorate e sbeffeggiate ogni giorno”). L’invito a cittadini e farmacisti è quello a far pervenire “immagini, documenti registrazioni video o audio di violazione della legge sulla dispensazione dei farmaci”, per il successivo inoltro alle Autorità (Ministero della Salute, ASL e Ordine) e alla stampa.
“Premesso che sussistono fondati dubbi sulla liceità di acquisizioni, per di più nascoste e non autorizzate, di immagini e/o registrazioni in un ambito, quale la farmacia, notoriamente soggetto a particolari tutele in tema di privacy – replica Federfarma in una circolare -, non è nemmeno dato comprendere le ragioni di un comunicato tanto allarmante quanto livoroso che coinvolge, considerato l’argomento, direttamente e solo le farmacie”. Per il sindacato dei titolari di farmacia “probabilmente le motivazioni possono essere ricercate nei recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia UE e della Corte Costituzionale che hanno sancito la piena legittimità della dispensazione esclusiva del farmaco etico in farmacia, in quanto garanzia di massima sicurezza ed efficacia. In particolare – ricorda Federfarma -, la recentissima sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che “fra i due esercizi (farmacie e parafarmacie) permangono una serie di significative differenze, tali da rendere la scelta del legislatore non censurabile in termini di ragionevolezza. Le farmacie, infatti, proprio in quanto assoggettate a una serie di obblighi che derivano dalle esigenze di tutela della salute dei cittadini, offrono necessariamente un insieme di garanzie maggiori…”.
Per il sindacato, “indubbiamente, tali decisive e chiarissime sentenze, che hanno respinto le istanze delle parafarmacie, avrebbero dovuto ispirare nei promotori della ‘campagna moralizzatrice’ ben altre considerazioni. Ad ogni buon conto, prescindendo da ogni pur comprensibile polemica derivante dalla volontà delle parafarmacie di aumentare i propri fatturati, non c’è dubbio che le farmacie continueranno a garantire il servizio di assistenza farmaceutica sempre e solo conformemente alle norme di legge”.
Con la circolare, dunque, Federfarma coglie l’occasione per ricordare le particolari condizioni e i limitati casi nei quali è ammessa, ai sensi del DM 31 marzo 2008, la dispensazione in farmacia del farmaco senza la prevista ricetta, nonché i relativi adempimenti (
vedi allegato).
Un’iniziativa che il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie apprendono “con soddisfazione”, come si legge in un comunicato. Le due organizzazioni spiegano infatti di interpretare la nota con le indicazioni come “un primo successo della campagna per la moralizzazione della professione di farmacista” e sottolineano come sia “del tutto evidente che questa decisione dei titolari di farmacia, al di là di pretestuose polemiche, sia ben presente e da tempo anche a questa organizzazione sindacale”.
Per quanto riguarda le accuse di eccessivo "livore" che sarebbero alla base dell'iniziativa a seguito delle sentenze sfavorevoli alla liberalizzazione della fascia C, le due sigle ricordano di aver “espresso più di un dubbio rispetto ai ricorsi formulati e che coerentemente a tale posizione non si sono costituite in sede processuale”. “Tuttavia – aggiungono nella nota -, è un fatto che i ricorsi siano stati appoggiati anche da titolari di farmacia proprietari di parafarmacia ed è altrettanto vero che le sentenze con le loro criticabili motivazioni non hanno risolto il nodo prettamente politico di una categoria ove continuano ad esistere forti iniquità e contraddizioni”.
Per quanto riguarda le preoccupazioni relative alla tutela della privacy, le due associazioni rassicurano Federfarma circa “il rispetto dei diritti di tutti, ma allo stesso tempo si conferma la totale fermezza davanti a comportamenti che violano la legge e mettono in pericolo la salute dei cittadini, diritto di natura superiore a quello della tutela della privacy”.
“Il nostro obbiettivo - concludono le due organizzazioni - è quello di tutelare i cittadini e la professionalità dei colleghi che si comportano correttamente, dietrologie di natura diversa non interessano. Per questo motivo invitiamo Federfarma a chiedere ai propri iscritti di esporre in ogni farmacia il cartello predisposto da questa campagna contro la consegna di farmaci senza ricetta medica”.