"Aggiungere ai 30 miliardi di tagli già effettuati negli scorsi anni sulla sanità un ulteriore 3% è assolutamente insostenibile. Una scelta di questo tipo equivarrebbe alla decisione di non assicurare più i Livelli Essenziali di Assistenza, come peraltro già avviene in alcune regioni". Così
Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, e
Stefano Cecconi, responsabile delle politiche della Salute di Corso d'italia, commentano le notizie in merito ai tagli alla spesa sanitaria che potrebbero rientrare nella spending review decisa dal governo.
"Come sostiene la Conferenza delle Regioni - continuano i dirigenti sindacali - un intervento di tali proporzioni azzera di fatto il Patto per la Salute firmato a inizio agosto". Inoltre non convince l'ambigua risposta di Palazzo Chigi: "la smentita dell'esecutivo non è propriamente una smentita - dicono Lamonica e Cecconi - quindi non ci rassicura affatto". "Gli sprechi e le inefficienze ci sono, spesso frutto di corruzione e malgoverno - continuano - e vanno combattuti con decisione. Le risorse così recuperate vanno restituite ai cittadini, con più servizi e meno ticket".
Questi i motivi per cui la Cgil ha lanciato una campagna di mobilitazione, 'Salviamo la Salute', partita proprio in questi giorni. Una campagna che attraversa l'Italia con lo scopo di mettere fine alla stagione dei tagli e rilanciare il sistema di welfare sociale e sanitario pubblico e universale.