"Il fatto non sussiste". Per questa ragione il Tribunale di Lucca ha assolto oggi, in primo grado, i due tecnici sanitari di radiologia medica, il direttore sanitario e un medico radiologo operanti presso la Casa della Salute di Marlia accusati di aver esercitato abusivamente la professione. La questione riguardava lo svolgimento di indagini radiologiche senza la presenza del medico. In pratica i due tecnici eseguivano la procedura della tele-radiologia, cioè la radiografia, che veniva poi inviata per via telematica al medico per la diagnosi.
La sentenza è arrivata a margine di un lungo dibattimento e ha visto tutti concordi sulla non esistenza del fatto, persino l'accusa. Il caso di Marlia era scoppiato nell'Aprile del 2013, pochi mesi dopo scoppiò un altro caso "gemello" a Barga, sempre nel lucchese, che vede coinvolti per le stesse ipotesi di reato altri 12 TSRM. La prima udienza, per questo secondo caso, è prevista per lunedì prossimo, 7 luglio, e il precedente di oggi fa ben sperare gli imputati, anche se non sarà necessariamente determinante.
Due casi, dunque, ma non gli l'unici in Italia per genere. Tanto che la categoria intera si è da subito sollevata a difesa dei due colleghi. "Delle due l'una: o ci rimangiamo tutto ciò che si è pensato, detto e scritto sulla necessità di territorializzare e domiciliarizzare le cure o si accetta che sul territorio e a domicilio le professioni sanitarie (infermieri, tecnici di radiologia, fisioterapisti, logopedisti, etc...) operino in contesti organizzativi e con modalità diverse rispetto a quelle consolidatesi in ospedale, senza che ciò generi detrimento alla qualità complessiva delle cure",
aveva dichiarato Alessandro Beux, presidente Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, dalle pagine del nostro giornale. "Sembra il teatro dell'assurdo, ma non lo è ancora. Perché lo sia ci manca che qualcuno proponga, quale soluzione di una siffatta criticità, l'assunzione e la distribuzione sul territorio di decine di medici specialisti. Così, al posto di territorializzare e domiciliarizzare le cure avremo territorializzato e domiciliarizzato gli ospedali", conclude Beux, che oggi ha annunciato con soddisfazione l'assoluzione dei due tecnici perché "il fatto non sussiste".