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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Aderenza terapeutica in farmacia. La Fofi lancia la terza fase del progetto MUR

immagine 9 giugno - Lo studio, il più grande mai progettato in Europa nel setting della farmacia di comunità, coinvolgerà 360 farmacisti e 1800 pazienti. “Lo scopo è dimostrare che l’intervento del farmacista a supporto dell’aderenza alla terapia migliora il risultato delle cure prescritte e riduce i costi sanitari”, spiega il presidente Fofi, Andrea Mandelli.
Via libera dal Comitato Etico provinciale di Brescia alla terza fase del progetto Mur “Valutazione randomizzata della Revisione Italiana dell’Uso dei Farmaci (I-MUR) fornita dai farmacisti di comunità usando l’asma come modello” promosso dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e dalla Medway School of Pharmacy dell’Università del Kent (Uk). “Si tratta della terza e più importante fase del nostro progetto che punta a dimostrare non solo che nella farmacia italiana è possibile erogare le prestazioni avanzate della pharmaceutical care, ma che queste hanno un impatto significativo sulla salute del paziente e contribuiscono quindi a ridurre i costi sanitari”, ha spiegato il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, annunciato il lancio della terza fase del progetto.

Lo studio, battezzato in sigla RE-I-MUR, coinvolgerà 360 farmacisti in 15 Regioni per un totale di 1800 pazienti e avrà una durata di 9 mesi. Lo scopo è valutare in quale misura la revisione dell’uso che il paziente fa dei medicinali prescritti dal medico – con particolare attenzione al rispetto delle indicazioni in termini di posologia – contribuisce a migliorare il controllo della malattia e, quindi, a ridurre aggravamenti e nuove prestazioni sanitarie, dagli accessi al pronto soccorso ai ricoveri. Nella prima fase del progetto, infatti, era stato riscontrato che circa la metà dei pazienti non aderisce alla terapia. “Si tratta – spiega ancora Mandelli - dello studio nel setting della farmacia di comunità più vasto mai realizzato in Europa, sia per numerosità del campione sia per l’ampiezza del territorio interessato. Una caratteristica importante, quest’ultima, per un Paese come l’Italia che comprende situazioni geografiche, climatiche ed epidemiologiche molto differenti”.

E l’approvazione da parte del Comitato Etico di Brescia è, per Mandelli, “un riconoscimento importante dello sforzo compiuto dalla Federazione per adeguare le sue iniziative ai criteri del rigore scientifico, fondamentali quando si tratta di ottenere dati a supporto di un nuovo modello di intervento del farmacista nel processo di cura, della sua capacità di prendere in carico il paziente. La Federazione – conclude il presidente Fofi - prosegue dunque con determinazione, e ottenendo consenso e riconoscimenti, il percorso di rivalutazione del ruolo del farmacista intrapreso nel 2006 e che già ha conseguito l’approvazione della Legge sulla farmacia dei servizi”.
9 giugno 2014
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